Trump in caduta libera
Questo episodio non è un caso isolato, ma si inserisce in un quadro più ampio di decisioni politiche che in una trentina di giorni stanno già minacciando gravemente la stabilità del governo, solleticando un’analisi più approfondita. Analizzando le implicazioni di questa e altre scelte, emerge una traiettoria critica che, basata su modelli di previsione del rischio politico e simulazioni numeriche, suggerisce un’elevata probabilità di interruzione anticipata del mandato presidenziale. L’amministrazione Trump ha adottato un approccio in forte discontinuità rispetto al passato, caratterizzato da ordini esecutivi mirati alla riduzione della burocrazia federale, all’isolamento diplomatico e a una riorganizzazione della forza lavoro governativa che ha portato al licenziamento di numerosi funzionari, molti dei quali conservatori storici. Il licenziamento di membri chiave dell’amministrazione e la loro sostituzione con figure prive di esperienza istituzionale hanno contribuito a un crescente clima di instabilità. Se a ciò si aggiunge la crescente tensione sociale, derivante dall’inasprimento delle politiche migratorie e dal ridimensionamento di programmi di assistenza federale, si delinea uno scenario altamente critico. La decisione di affidare un ruolo chiave a un giovane hacker con un passato controverso evidenzia il livello di imprevedibilità e di rischio che caratterizza la gestione amministrativa attuale. L’assenza di un filtro istituzionale per nomine di questa portata sottolinea la fragilità del sistema di governance e solleva preoccupazioni sulla sicurezza nazionale. Tuttavia, la questione non si limita alla singola nomina, ma riflette una tendenza più ampia di polarizzazione e frammentazione del potere esecutivo. Le elezioni di midterm del 2026 rappresentano il punto di svolta per questa amministrazione. Una riflessione sulle Foibe
Per capire quanto è accaduto è quindi necessario andare indietro nel tempo, alla Storia per eccellenza che nel nostro caso è rappresentata dalla Storia del Novecento, questo secolo terribile e affascinante di cui noi tutti siamo figli, nipoti e pronipoti. Non si può capire cosa sono state le foibe, perché è successo quello che è accaduto, se non torniamo indietro nel tempo, alle ragioni che le hanno provocate. E allora per fare questo dobbiamo tornare alla fine della prima guerra mondiale, alla vittoria mutilata, al processo che portò al fascismo, alla dittatura di un megalomane, a Mussolini e alla sua alleanza con quel folle criminale di guerra che si chiamava Adolf Hitler, assetato di potere e di voglia di conquistare il mondo intero piegandolo alle ragioni, non meno folli e criminali della presunta razza ariana. Premesso che non esistono guerre educate, fatte con i fiori, con i “prego” e con le scuse, bisogna sempre ricordare che la guerra è sangue, violenza brutale, assassinio feroce, dove la pietà è morta e sepolta. Ma detto e chiarito questo concetto, nessuno vuole sminuire, anzi, siamo tutti d'accordo, oltre ogni ragionevole dubbio, come direbbe una sentenza di Tribunale, che quanto accadde nell'Istria e nelle zone limitrofe di Gorizia, Trieste, Udine e nella vicina Dalmazia, fu una tragedia, senza se e senza ma. La diffusione delle idee e delle pratiche democratiche in Toscana nel 1799
Tanti studiosi hanno scritto pagine memorabili su quel periodo, ricche di fatti, riscontri, spunti di riflessione, per cui questo lavoro potrebbe sembrare un po’ superfluo. In verità, ciò che mi ha sollecitato ad intraprenderlo è stato un aspetto che ero riuscito a trovare solo in parte nelle mie letture: quali fossero le idee, i principi, i valori che stavano alla base della scelta della “democrazia” per tanti patrioti; qual era la spinta ideale che muoveva tanti uomini e donne verso un sistema politico e sociale assai diverso da quello finora conosciuto, ricco sì di aspettative, ma anche di incognite e pericoli. Lo scopo, quindi, è quello di dare un contributo per cercare di capire che cosa pensassero e su che cosa si fondasse l’impegno ideale e pratico di coloro che si definivano o venivano chiamati “giacobini”, “democratici”, “partitanti francesi”, “repubblicani”, “novatori”, “patrioti” e che agirono attivamente nel breve periodo dell’invasione francese della Toscana. Leggi tutto: La diffusione delle idee e delle pratiche democratiche in Toscana nel 1799 I percorsi giubilari alla scoperta delle donne di fede
Gli itinerari attraverseranno monasteri, conventi ed antichi luoghi di assistenza alla scoperta delle donne che hanno lasciato un’impronta profonda in città, aprendo anche la strada a nuove forme di accoglienza e solidarietà, un viaggio sempre ispirato al tema del Giubileo: la Speranza. «L’esperienza femminile a Napoli è fondamentale, lo è sempre stata. I monasteri, gli ospedali e i luoghi di carità di compassione sono sempre stati animati, sostenuti, guidati da esperienza femminili in queste città, ed è per questo che recuperarne la storia e la memoria significa quello che il Giubileo è, capacità di restituire significati e rilanciare visioni. Leggi tutto: I percorsi giubilari alla scoperta delle donne di fede Una soluzione asiatica del problema “fake news”
Poiché chiunque, indipendentemente dal grado di conoscenza e di competenza che possiede, può intervenire in qualsiasi dibattito senza preoccuparsi della veridicità di ciò che scrive, assistiamo pressoché impotenti alla diffusione su larga scala di notizie (e di teorie) fasulle che sono in grado di influenzare in modo decisivo l’opinione pubblica. Ne abbiamo riscontro in ambito politico e, in particolare, nei periodi in cui si vota. Sin troppo noto il caso americano. Pochi invece sanno che le fake news hanno un ruolo notevole anche nelle lunghissime elezioni indiane. Leggi tutto: Una soluzione asiatica del problema “fake news”
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