Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

Napoli Italiana

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Lo scritto di Benedetto Croce Quando l’Italia era divisa in due, apparso nel 1948, è l’estratto del suo diario dal luglio 1943 al giugno 1944, colmo del suo amore per la libertà, per l’Italia, per Napoli.

Esso aveva questa dedica:

Alla mia Napoli

che non ha chiesto né vagheggiato

autonomie e separatismi

religiosamente fedele

a quella idea dell’Unità Nazionale

che i suoi Uomini del 1799

propugnarono tra i primi

dedico il “Diario” di un periodo

nel quale separati di fatto

all’Italia di continuo pensammo

anelando di tornare tuttuno con Lei.

 

I tifosi napoletani, indegni di chiamarsi in senso nobile ‘napoletani’, che, da qualunquisti incolti, hanno fischiato in occasione della finale di Coppa Italia a Roma l’inno nazionale, e che giustamente il sindaco di Napoli De Magistris ha definito ‘imbecilli’, sono, con tutti i biechi e neri nel cuore filoborbonici e assassini filobriganteschi, traditori della vera e nobile storia di Napoli italiana ed europea.

Essi hanno offeso e offuscato la stessa giusta e meritata vittoria della cara squadra di calcio cittadina, che ha vinto la ‘Coppa’ denominata proprio ‘Italia’.

 

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