Le molte critiche a Papa Francesco
Il recente viaggio di Papa Francesco in Ungheria indica che la Chiesa cattolica intende ribadire alcuni punti fermi, del resto insiti nella stessa dottrina cristiana. Molti si attendevano una polemica con il premier sovranista Viktor Orbàn. Invece, giunto a Budapest, Bergoglio ha sì condannato il sovranismo portatore di divisioni e barriere, ma al contempo ha invitato a una migliore gestione dell’immigrazione che, a suo avviso, non può essere incontrollata. Contraddicendo alcune sue passate affermazioni che erano state fraintese, il pontefice ha notato che l’accoglienza non può essere totale e senza limiti. Tale approccio, infatti, danneggia sia i migranti sia gli Stati che li accolgono. Occorre invece stabilire chi ha davvero diritto all’accoglienza, assicurando ai richiedenti asilo prospettive di lavoro che li pongano in grado di vivere con dignità nel Paese di approdo. Più importanti ancora le considerazioni che Francesco ha svolto a proposito di temi molto dibattuti. Ha per esempio parlato con chiarezza contro la “fluidità sessuale” e la “maternità surrogata”. I diritti della comunità LGBT vanno tutelati ma non imposti e né presentati come modello che tutti devono imitare. Ha inoltre ribadito la contrarietà della Chiesa al diritto di aborto, collocandosi così nel solco tradizionale della dottrina cattolica. E ha pure ribadito la necessità che l’Europa riconosca le sue radici cristiane. Posizione che, com’è noto, non è affatto popolare in ambito UE. George Orwell e le motivazioni dello scrivere
George Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blair, scrittore e attivista britannico, è conosciuto soprattutto per i suoi due romanzi Animal Farm e 1984 che hanno avuto una diffusione mondiale. Meno noto è il suo saggio Why I write, nel quale ha raccontato come gli avvenimenti hanno motivato la sua scrittura, orientandola in modo politico. Orwell nacque a Motihari, Bihar, in India, il 25 giugno 1903 da una famiglia di origini scozzesi, appartenente alla borghesia medio-bassa. Trasferitosi con la famiglia in Inghilterra, trascorse gli anni dell’infanzia e della gioventù nei collegi. Lavorò per “l’Indian Imperial Police” in Birmania dal 1922 al 1928. Tornato In Europa visse per anni in condizione economiche modeste, svolgendo lavori umili, scrivendo saggi e piccole storie. Nel 1936 sposò la sua compagna nella chiesa anglicana di Wallington, nonostante entrambi si dichiarassero agnostici. Proprio a Wallington si trova la Bury Farm, la fattoria che, secondo molti, ispirò l'ambientazione del romanzo La fattoria degli animali. Il reato di apologia mafiosa
La cultura camorristica ha trasfigurato i valori umani rendendoli nocivi per la società. Il reato di apologia mafiosa va introdotto con urgenza. L’omaggio alla tomba di Raffaele Cutolo ha innescato sui social la celebrazione del super boss sanguinario. “Santo subito”, “uomo d’onore”, “grande uomo”, “i suoi valori li ha portati fino alla morte”. Non sono frasi rivolte ad un benefattore, ma alcuni dei commenti che accompagnano un post su Facebook di un utente che mostra orgoglioso il suo omaggio alla tomba in cui è sepolto uno dei boss più potenti e sanguinari della storia della camorra: Raffaele Cutolo che diede vita alla NCO (nuova camorra organizzata) la cui guerra con i clan rivali confederatisi nella NF (nuova famiglia) guidata da Carmine Alfieri lasciò una lunga scia di sangue nelle strade di Napoli e provincia. Basti solo pensare come la parola “onore” sia stata trasfigurata. Normalmente la si utilizza per indicare una persona dagli alti valori morali, ma nella cultura camorrista, mafiosa in generale, per valori si intendono quelli legati al concetto di omertà. Ancora polemiche sul Premio Nobel per la pace
Destano di nuovo polemiche le candidature al Premio Nobel per la pace. Non si tratta certo di una novità, poiché già in passato sono stati insigniti del Premio personaggi il cui impegno per la pace appariva quanto meno dubbio. Basti citare il premier etiope Abiy Ahmed Ali, vincitore nel 2019 nonostante fosse accusato di aver favorito stragi di civili nel suo stesso Paese. Ma la lista è lunga. In precedenza, ad esempio, sono stati premiati Henry Kissinger nel 1973, Yasser Arafat nel 1994, Barack Obama nel 2009. Tutti personaggi controversi, anche se per motivi diversi. Impegnati in ogni caso in guerre e operazioni belliche che con la pace hanno poco a che fare. L’impressione, insomma, è che i Premi vengano assegnati per motivazioni politiche (o, ancor meglio, geopolitiche) che non dovrebbero ufficialmente avere alcun ruolo. Tra i premiati si salvano soltanto Martin Luther King e pochi altri. Arriva il libro sospeso, un'opportunità per tutti di appassionarsi alla lettura
Dopo il successo del “giocattolo sospeso”, arriva il “libro sospeso”, una nuova proposta del Comune di Napoli con cui i cittadini potranno regalare un libro ad un lettore sconosciuto o con minore possibilità economica. «Chiamiamo alle armi tutti gli editori, i negozi di libri e le cartolibrerie che vorranno aiutarci in questa nuova sfida, a fare in modo che in tutti i negozi possano essere a disposizione dei giovani e di tutti i nostri concittadini dei libri da poter portare a casa e leggere in tutta comodità. Sul sito del Comune di Napoli è possibile trovare il link attraverso cui tutte le librerie e gli editori potranno aderire alla nostra iniziativa. Quindi c’è tempo e ci auguriamo che siano tantissimi tutti coloro che aderiranno e di cui poi daremo notizia. [Chiara Marciani – Assessora alle politiche giovanili]. L’iniziativa del “libro sospeso” è stata avviata con una delibera di Giunta Comunale che ha raccolto diversi contributi e proposte. Leggi tutto: Arriva il libro sospeso, un'opportunità per tutti di appassionarsi alla lettura
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