Quanto costa la libertà d'informazione
Per i mafiosi Giovanni Tizian, 29 anni, collaboratore della "Gazzetta di Modena" e de "l'Espresso", è un cronista scomodo perchè da oltre cinque anni ha rotto il silenzio omertoso e scrive sulla piaga criminale che silenziosamente logora la città, rivelando i retroscena degli affari dei boss. Le organizzazioni criminali che a Modena controllano il territorio, non gradendo le sue inchieste giornalistiche, lo hanno intimidito pesantemente, tanto da far si che la Prefettura di Modena ha disposto delle misure di protezione. E' chiaro che i mafiosi temono di essere svelati all'opinione pubblica, ragione per la quale l'informazione si rivela essere uno strumento efficace di lotta. Informazione e denuncia collettiva a cui noi ci associamo in difesa della legalità e della giustizia.
Riportiamo di seguito una pubblica lettera di Lorenzo Diana a Giovanni Tizian. Caro Giovanni, Quando ho appreso della tua vicenda mi è piombata addosso una tremenda tristezza. Penso a te e ai tanti giornalisti, spesso giovani e precari, che s’impegnano e amano questo lavoro, praticandolo, senza alcuna tutela e riconoscimento e solo per amore della verità, e mi chiedo in quale Paese siamo costretti a vivere. Capisco perfettamente il tuo stato d’animo, sotto certi aspetti così simile al mio. Ma sei giovane, quindi ti consiglio di non perdere la fiducia e di combattere con forza per riacquistare la tua libertà di uomo e di giornalista. La tua battaglia è la mia e di tutti quelli che ti conoscono e ti stimano. Per adesso, ti informo, che mi sto già preoccupando e interessando presso il Ministro dell’Interno affinché venga assicurata la sicurezza della tua persona, e la libertà d’informazione, che è un valore di tutta la collettività. Ti abbraccio forte e conto di rivederti presto
Lorenzo Diana
Presidente della Rete per la Legalità
Roma 12 gennaio 2012 |
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