Un primo passo verso le unioni civili
A differenza di quasi tutti i paesi dell'Unione Europea, l'Italia non ha ancora oggi una legge per tutelare giuridicamente le unioni civili, anche fra persone dello stesso sesso. Nel 1994 il Parlamento europeo emanò una risoluzione con cui chiese agli Stati membri di estendere il matrimonio anche tra le coppie omosessuali in nome del principio di uguaglianza tra i cittadini. Nel 2010, ultima in ordine di tempo, anche Austria, Irlanda ed Ungheria hanno approvato una legge sulle unioni civili. La questione potrà trovare soluzione soltanto in Parlamento, ma i Comuni possono contribuire al riconoscimento di alcuni diritti con gli strumenti giuridici di propria competenza. La Giunta de Magistris ha adottato l'Istituzione del Registro delle Unioni Civili che adesso è al vaglio del Consiglio Comunale per l'approvazione definitiva. Nella sfera dei benefici governati dal Comune, le coppie registrate acquisiranno diritti sul tema della sanità, della casa, delle politiche sociali ed educative e della partecipazione. Intanto, applicando una norma del 1989, la Giunta ha già attivato la registrazione delle famiglie anagrafiche basate sul vincolo affettivo.
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