Il monumento ai martiri della Repubblica Napoletana in una delibera del 1899

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Il Consiglio Comunale di Napoli deliberò nel 1899 in due sedute la costruzione del Monumento ai Martiri del 1799 a Piazza Mercato in modo analitico e con l’indicazione della cifra complessiva, che non era eccessiva.

I documenti (di seguito trascritti) sono stati rinvenuti presso l’archivio della Società Napoletana di Storia Patria che ha sede nel Maschio Angioino.

Si tratta di una scoperta sorprendente, emozionante, ma anche amara per la sospensione della delibera allora e fino ad oggi, per cause ancora da scoprire.

 

«Prima deliberazione del giorno 5 giugno 1899

Consiglio Comunale di Napoli. Seduta straordinaria. Tornata del dì 5 giugno 1899. Presieduta dal Sindaco Comm. Summonte (Celestino).

Alle ore 18 il Presidente apre la seduta, la quale ha luogo ad usci aperti.

Sono intervenuti i seguenti 45 Consiglieri: da Adinolfi… a Villani. Non sono intervenuti 25 consiglieri: da Abbamonte… a Stazio. Il segretario per ordine del Presidente dà lettura del processo verbale della precedente tornata.

Punto: Monumento del 1799. Il Presidente presenta al Consiglio l’atto deliberativo reso dalla Giunta addì 30 dello scorso mese di maggio per la erezione in Piazza Mercato di un monumento ai Martiri del 1799.

Il Segretario dà lettura della detta deliberazione.

 

La Giunta

su relazione dell’on. Sindaco, tenuta presente la sua deliberazione del 20 aprile, con la quale proclamando la necessità dell’erezione di un monumento ai Martiri del 1799 domandava al Consiglio tecnico l’esame per la parte artistica ed economica della proposta fatta dai signori Mossuti e Cozzolino, scultore il primo, costruttore di opere in pietra da taglio il secondo;

letto il voto del Consiglio tecnico in data 13 maggio 1899 che approvava in massima il progetto Mossuti, dichiarandolo accettabile per concetto e per frase e che proponeva alcune modifiche nei dettagli architettonici e costruttori, raccomandando l’esame dettagliato della spesa;

letta la relazione dell’ingegnere Capo in data 25 maggio 1899, che accompagna il progetto redatto in base alle proposte Mossuti e Cozzolino e modificato giusta i suggerimenti dati dal Consiglio tecnico, progetto composto di un disegno e di un estimativo che determina la spesa totale per il monumento in lire 97300, divisa in lire 58300 per la parte costruttoria ed in lire 39000 per quella scultoria.

Tenendo presenti le offerte fatte dai signori Mossuti e Cozzolino con le lettere in data 4 aprile 1899, in ordine alla esecuzione a cottimo del monumento in parola; considerato che come è chiaramente detto nella citata relazione dell’ingegnere capo la spesa del monumento con le modifiche introdotte è stata esattamente ed economicamente valutata e che l’aumento sulla offerta Mossuti Cozzolino è dovuta unicamente alle modifiche indispensabili apportate a beneficio della stabilità e dell’estetica, pur essendosi ribassati nello estimativo alcuni prezzi offerti dal signor Cozzolino.

Ritenuto che, per tal genere di opere pubbliche di speciale importanza artistica, è indispensabile la concessione a cottimo mediante trattativa privata.

 

Delibera

proporre al Consiglio approvarsi nel suo concetto estetico e costruttorio il progetto del monumento ai Martiri del 1799 ideato dallo scultore Mossuti con l’aiuto del sig.Cozzolino restando fermo il sito prescelto nella precedente deliberazione per la sua erezione, cioè piazza Mercato.

Approvarsi inoltre lo estimativo della direzione generale delle Opere Pubbliche in base al progetto medesimo per la spesa totale di lire 97300.

Chiedere all’Ill. signor Prefetto l’autorizzazione della trattativa privata per concedere a cottimo ai signori Enrico Mossuti e Giuseppe Cozzolino la costruzione del detto monumento e propriamente di affidare la parte scultorea al primo per la somma di lire 58300, con contratto da stipularsi in seguito all’approvazione dell’autorità tutoria della presente deliberazione e con le seguenti principali condizioni. 1 Obbligo solidale dei due cottimisti, pur restando affidata a ciascuno una parte specifica. 2. Termine improrogabile per la consegna del monumento completo ed in opera sei mesi dopo la firma del contratto. 3. Obbligo di eseguire in conformità di quanto è indicato nello estimativo della Direzione Generale delle Opere Pubbliche, sia per materiali e metodo di costruzione, sia per la dimensione dei blocchi della pietra da taglio.

Riservare al contratto ogni particolare necessario a rendere determinate nel miglior modo le opere mercè una descrizione di quanto dagli assuntori sarà richiesto per l’erezione del monumento.

L’esito graverà l’art.94 del bilancio di questo esercizio per la terza parte, mentre per le altre due parti graverà nei bilanci del 1900 e 1901.

Altobelli (avv.Carlo). Oggi più che mai, voto con entusiasmo la proposta della Giunta.

De Siena (ing. Eduardo). Prego l’onorevole sindaco di voler chiedere l’abbreviazione del termine per la seconda votazione sulla detta proposta.

Il Presidente promette che così sarà fatto e mette ai voti la proposta medesima che il Consiglio approva ad unanimità, facendo da scrutatori i consiglieri Aiello, Criscuolo e Grimaldi.

 

La a seconda votazione del giorno 8 giugno 1899

 

Consiglio Comunale di Napoli. Tornata del dì 8 giugno 1899. Presieduta dal Sindaco Comm. Summonte. Alle ore 17 il Presidente apre la seduta, la quale ha luogo ad usci aperti.

Sono intervenuti i seguenti 46 Consiglieri da Abbamonte… a Villani. Non sono intervenuti 23, consiglieri da Auriemma… a Verde.

Seconda votazione della proposta per la erezione del Monumento a Piazza Mercato ai Martiri del 1799.

Il Presidente, ricordando che nella tornata del 5 del corrente mese il Consiglio approvó la erezione di un monumento in piazza Mercato ai Martiri del 1799 con la spesa di lire 93700, invita il Consiglio medesimo a procedere alla seconda votazione sulla detta proposta avendo l’illustrissimo Prefetto della Provincia, con decreto del 6 stante, consentita l’abbreviazione del termine a tre giorni per la suddetta seconda votazione.

Con la erezione, aggiunge il Presidente, di un monumento ai Caduti sul patibolo nel 1799, il Comune compie un dovere che non potrà non riscuotere l’entusiastica e generale approvazione della cittadinanza.

De Giorgio ripete le dichiarazioni fatte nella precedente tornata che egli cioè ed i suoi amici non possono approvare una spesa non consentita dalle non liete condizioni del bilancio.

Il Presidente non può riconoscere che le condizioni del bilancio non consentano una spesa di poco più di 97000 lire ripartibili in tre esercizi ed aggiunge che, anche nel caso che il Bilancio del Comune fosse in condizioni peggiori, la spesa per il monumento pro Martiri del 1799 dovrebbe essere egualmente sostenuta in nome del patriottismo napoletano.

Indi annunzia che da parecchi Deputati è stato chiesto che alla votazione si proceda per appello nominale: e perciò invita a rispondere ‘si’ quei consiglieri che accettano la proposta, ‘no’ quelli che la respingono. Fanno da scrutatori i consiglieri Capaldo, Crimaldo e De Giorgio. Rispondono ‘sì’ i consiglieri 48. Rispondono ‘no’ i consiglieri De Giorgio, Masucci e Rota.

Il Presidente proclama approvata in seconda lettura la proposta del monumento ai Martiri del 1799.

Del Giudice e gli assessori Abbamonte e Mango che sono entrati nell’aula consiliare dopo la votazione dichiarano che se si fossero trovati presenti avrebbero votato con la maggioranza.

Il Consiglio, su proposta del Presidente, con votazione per alzata e seduta e coi medesimi scrutatori, approva questa parte del processo verbale.»

 

Per avere un’idea comparativa quasi contemporanea, che rivela la cifra deliberata dal Consiglio Comunale di Napoli sostenibile e degna, si può fare riferimento al Monumento Commemorativo della Battaglia del Volturno del 1 ottobre 1860 deliberato dal Comune di Santa Maria Capua Vetere (che fu poi innalzato e resta a solenne memoria dell’evento epocale), su progetto dell’architetto piacentino Manfredo Manfredi (che lavoro anche all’Altare della Patria a Roma) del 1892, che fu previsto per lire 63 mila (compresi gli imprevisti).

Lo scultore Enrico Mossuti era nato a Napoli nel 1849 ed era stato allievo all’Accademia delle Belle Arti di Tito Angelini e Tommaso Solari. Di orientamento progressista, era amico di Matteo Renato Imbriani, combattente garibaldino alla battaglia del Volturno con il Martire Pilade Bronzetti a Castelmorrone. Morì nel 1920.

Fu autore tra le tante opere del Monumento di Castelmorrone e di quello dei Ponti a Valle (entrambi vandalizzati e lasciati, specialmente il primo, in condizioni inaccettabili per una normale coscienza civile). Partecipò anche al Monumento garibaldino di Santa Maria Capua Vetere.

Il sindaco di Napoli avv. comm. Celestino Summonte era nato a Volturara Appula (Foggia) nel 1853. Docente universitario, era stato eletto deputato due volte, la prima dal 1886 al 1890, la seconda dal 1890 al 1892. Morì nel 1904.

Questa è la verità documentaria, che andrà approfondita e precisata.

Emerge  comunque sostanzialmente un obbligo storico-etico-civile del Consiglio Comunale di Napoli, specialmente in questa Repubblica, che è il risultato storico anche di quei nobili e grandi Martiri Repubblicani Napoletani del 1799, di riprendere quelle deliberazioni e dare ad esse esecuzione, aggiungendo al Monumento la dimensione anche di Ossario, non potendo accettarsi che i Resti giacciano ancora nel fango del pronao della vicina Chiesa del Carmine, rendendo così il tutto doverosamente sacro e solenne, finalmente, dopo i 223 anni dal 1799.

 

 

 

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