Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

La cancel culture e la “pesatura del cuore”

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È stato congelato il progetto per celebrare lo scienziato italiano Guglielmo Marconi bollato come “fascista, colonialista e antisemita". Il Galles cambia idea sulla statua e Cardiff sospende la costruzione del monumento. Così il corrispondente de La Repubblica Antonello Guerrera   ha riportato la notizia il 31 maggio c.a.

Il Comune di Cardiff aveva deciso di ergere una scultura in onore dello scienziato al largo della capitale del Galles dove Marconi, per la prima volta nel mondo, riuscì a trasmettere messaggi radio in mare aperto, tra l’isola di   Flat Holm, al largo della capitale Cardiff e la località costiera gallese di Lavernock.

È una delle ultime conseguenze della cancel culture che farà indubbiamente discutere. 

La cancel culture , un neologismo entrato nel linguaggio corrente dal 2017, fu  promosso dal cosiddetto Black Lives Matter, una comunità informale su Twitter composta per lo più da utenti afroamericani.

Lo scopo iniziale era lo «smettere di dare supporto a una determinata persona» con mezzi come il “boicottaggio” o la “mancata promozione” delle sue attività, nel tentativo di danneggiare anche economicamente quella persona, giudicata moralmente o socialmente deprecabile.

 

La diffusione della cancel culture ha avuto un crescendo esponenziale con effetti imprevedibili, immediati e a distanza, colpendo l’“aspetto oscuro” di personaggi storici e contemporanei, imprese, produzioni letterarie o artistiche, con manifestazioni eclatanti.

Immediata: nel 2017, fu la rimozione a New Orleans della statua del famoso generale della Confederazione Robert Edward Lee accusato di aver posseduto schiavi e di averli maltrattati   o la decapitazione della statua di Cristoforo Colombo a Boston nel 2020, accusato di uso sistematico di torture dei nativi durante l’incarico di Governatore dell’isola Hispaniola e giudicato   iniziatore dello schiavismo.

 La cancel culture si differenzia ovviamente dalla follia distruttiva dei fanatici islamici, ma anche dalla dannatio  memoriae della  Roma antica con la quale i poteri pubblici prevedevano, soprattutto per personaggi famosi, ritenuti   nemici dello Stato,  la cancellazione del nome dalla iscrizione di tutti i monumenti pubblici, l’abbattimento di statue  e monumenti onorari  e lo sfregio dei ritratti  sulle monete.

La maledizione era estesa ai discendenti. Attualmente la cancel culture   potrebbe anche essere considerata una forma esasperata di revisionismo, ma ha portato ad eccessi di valutazione critica paradossali, difficilmente condivisibili dal senso comune, come indicare Ulisse di Omero esempio di “mascolinità, tossica”, William Shakespeare e Winston Churchill come razzisti per opere ritenute portatrici di valori deprecati, togliendole dal contesto in cui sono state ambientate o scritte.

Una conseguenza negativa immediata della cancel culture è quella di omologare meriti e demeriti di personaggi molto diversi risultando in un appiattimento delle valutazioni e sfociando in un nichilismo distruttivo. D’altra parte è difficile evitare per un effetto di “trascinamento”, la svalutazione del potere della critica intelligente che deve invece rimanere intatto.

Il problema di fondo. rimane inoltre stabilire chi ha il diritto di cancellare cosa, e con quali criteri.

Le religioni hanno risolto il problema rimandando la decisione ad un potere divino, basta pensare al Giudizio universale della religione cristiana, al momento nel quale “verranno giudicati i vivi e i morti”. 

Nella religione degli antichi egizi il giudizio definitivo del defunto avveniva mediante la “pesatura del cuore” o “pesatura dell’anima”.

Il confronto del peso del cuore col peso di una piuma, come previsto dalla cerimonia, è molto poetico e ne sono rimasto colpito essendo stato questo organo oggetto della mia attività professionale per cinquanta anni.

In termini tecnici la cerimonia è detta psicostasia; Anubi, dio dell’imbalsamazione, accompagnava il defunto   nella sala del tribunale di Osiride (la sala delle due Maat) alla presenza di quarantadue giudici.

Anubi, a volte Horus, deponevano il cuore su un piatto della bilancia, mentre sull’altro veniva posata una piuma, simbolo della Dea Maat e rappresentazione della giustizia e dell’equilibrio cosmico. 

Thot, dio della saggezza, in qualità di cancelliere, registrava l’esito del giudizio, mentre il defunto recitava la sua confessione.

Se il peso del cuore e la piuma si eguagliavano allora le divinità si convincevano delle confessioni e  della rettitudine del defunto, il quale era considerato “Giusto” e poteva accedere alla vita eterna.

Se il cuore fosse risultato più pesante della piuma di Maat, allora un mostro terrificante di nome Ammit , la "Divoratrice", l'avrebbe divorato e lo spirito del defunto distrutto  per l’eternità.

Il concetto di “giusto” per gli egizi dipendeva molto da come erano state osservate le   formule del Libro dei Morti e dalla moralità nella vita terrena, riguardo al rispetto per gli anziani e l’aiuto alle persone bisognose.

Riproporre ipoteticamente questa procedura per personaggi famosi per le loro imprese o scoperte, potrebbe essere stimolante e forse un ausilio per decidere sulla erezione di monumenti o l’organizzazione di celebrazioni entusiastiche.

Non vi è dubbio che il cuore dei dittatori responsabili della morte di milioni di persone sarebbe subito preda di Ammit, che lo divorerebbe e lo spirito del defunto sarebbe distrutto per l’eternità.

Per altri personaggi famosi la cerimonia potrebbe avere risultati diversi: Alessandro Magno per esempio, grande condottiero, ha diffuso il pensiero e la civiltà greca nei vari   popoli, ma attraverso cruente battaglie.

Le guerre di Napoleone provocarono centinaia di migliaia di morti, ma ebbero l’indubbio risultato della diffusione degli ideali della rivoluzione francese, di libertà, uguaglianza e fraternità.

Alessandro Manzoni nella famosa poesia per la sua morte, il 5 maggio 1821, si domandò se “fu vera gloria?” rimandando, come credente, la decisione definitiva alla giustizia divina.

Più incerto potrebbe essere il responso della bilancia per scienziati autori di scoperte importanti, seguite dalla realizzazione di armi letali, vedi esplosivi o armi atomiche.

Ancora più difficile prevedere il risultato della “pesatura” del cuore di personaggi famosi   per le loro opere o scoperte, ma che hanno aderito, dal punto di vista ideologico, a regimi dittatoriali portatori di violenza e distruzione.

L’adesione al partito fascista da parte di Guglielmo Marconi è nota, e sono stati recentemente rilevati alcuni atti di antisemitismo, ma le sue scoperte hanno permesso non solo il salvataggio di migliaia di persone in pericolo, ma aperto la via della scienza e del progresso a orizzonti impensabili.

La “pesatura” potrebbe inoltre fornire indicazioni anche per personaggi di minore importanza o forse potrebbe essere utile per tutti gli esseri umani, ma è probabile che i risultati sarebbero incerti per la quasi totalità dei casi. Del resto non cadde nel vuoto l’invito di scagliare la prima pietra a chi non aveva peccato?

Lasciando da parte ogni entusiasmo per la cancel culture, sembra ragionevole, e anche ovvia, l’accettazione dell’esistenza di lati oscuri e luminosi della storia umana e che vi sia nero, bianco e grigio in ogni azione dei protagonisti.

Mettendo a fuoco meriti e demeriti di ciascuno con una critica intelligente si può così giungere ad ammettere l’esistenza di uno sviluppo progressivo del genere umano, anche se tutt’altro che lineare.

I credenti hanno inoltre l’ulteriore risorsa di rivolgersi alla divinità per il giudizio finale.

Dal punto di vista pratico bisogna comunque riconoscere che i tempi non sono propizi per erigere statue o per manifestazioni celebrative e tutt’altro che facili le decisioni in merito.

 

 

 

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