Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

L’assemblea mondiale dei liberi pensatori del 1869

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Nella seconda metà del XIX secolo, Napoli capitale del libero pensiero, allora prima città d’Italia e terza in Europa per numero di abitanti, convocò per l’8 dicembre 1869 un’assemblea mondiale di liberi pensatori, che si tenne al Teatro San Ferdinando nei giorni 9-10 dicembre e vide la presenza di personalità e delegati di ogni parte del mondo, compresa una folta rappresentanza di donne. 

L’assemblea rappresentò la contrapposizione del libero pensiero contro il concilio papale del dogma e della condanna del mondo moderno della libertà’, della democrazia, della laicità’ dello Stato, della giustizia sociale. 

Il memorabile evento fu ideato e portato avanti dal patriota e intellettuale napoletano Giuseppe Ricciardi (Napoli,1808-1882), oppositore frontale dell’assolutismo clericale borbonico con costi personali altissimi e il lungo esilio, e deputato dopo l’Unità del 1861. 

L’assemblea ebbe la spontanea adesione dei grandi dell’epoca, come Victor Hugo e Giuseppe Garibaldi. 

Essa intendeva contrapporsi alla lotta contro la libera ragione e la umana morale del cattolicesimo papale, che aveva convocato eccezionalmente, dopo tre secoli, un concilio per l’8 dicembre 1869, per scomunicare il mondo moderno della libertà, della democrazia, della giustizia sociale.

 

Quel papa Pio IX, monarca assoluto clericale antisemita, che firmava condanne a morte, del Sillabo e dell’’infallibilità, nemico dell’Italia una e libera, nata nel 1860-1861, da lui scomunicata e combattuta in ogni forma.

Ciononostante quel papa è stato beatificato nel 2000 segnando il contesto storico drammatico che ci troviamo a vivere, e rendendo di fatto indirettamente equivoco o strumentale il Concilio Vaticano II. 

L’assemblea dei liberi pensatori del 1869 rimane una delle più incisive pagine civili e culturali di Napoli.

Ricciardi indicò quattro grandi obiettivi universali, che restano fondamentali anche oggi e per domani: 

- libertà’ massima di coscienza e di conoscenza e lotta contro i dogmatismi e i fideismi ciechi, le superstizioni e le falsità’. Basta nella vita la morale universalmente umana iscritta nella coscienza. 

-  diritto al lavoro assicurato a tutte le persone abili. 

-  assistenza a chi non può’ lavorare, “non potendosi considerare civile un paese, dove una sola persona possa soffrire la fame”. 

 - istruzione, «pane dell’anima, altrettanto necessario quanto quello del corpo», assicurata a tutte le persone, uomini e donne. 

 

Il testo integrale è consultabile on line.

 

 

 

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