Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

Il Partito d’Azione napoletano

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Il Partito d’Azione Giustizia e Libertà fu alla guida del Comune di Napoli dall’8 gennaio 1945 al settembre 1946 con il sindaco avv. Gennaro Fermariello e tre assessori Pasquale Mazzella, Guido della Valle e Angelo Della Morte.

Per ben 21 mesi questo nobile, grande partito, di Ferruccio Parri e del Martire della Resistenza Duccio Galimberti, le cui radici erano nel Liberalismo democratico del martire Giovanni Amendola, nel Socialismo liberale e nel movimento ‘Giustizia e Libertà’ del Martire (col fratello Nello) Carlo Rosselli, Gaetano Salvemini, Alberto Tarchiani, nel Liberalsocialismo di Guido Calogero e Tristano Codignola, guidò la fondamentale, epocale ricostruzione dopo le drammatiche distruzioni della guerra e la crisi economica, coi bombardamenti e la fame, tragica responsabilità fascista.

Esponenti fondamentali del Partito d’Azione napoletano furono Pasquale Schiano, Adolfo Omodeo, Francesco De Martino.

Gennaro Fermariello, antifascista, capo del Comitato di Liberazione Nazionale di Napoli, operó così bene che fu inserito come capolista alle elezioni del novembre 1946 del ‘Blocco democratico e popolare’ con azionisti, socialisti, repubblicani, democratici del lavoro, liberali progressisti (che facevano capo a Manlio Brosio), comunisti ed ottenne oltre 15 mila voti di preferenza.

Avevano operato con rigore etico ed efficacia con risultati memorabili di ricostruzione, in collaborazione tra forze politiche accomunate dai valori resistenziali condivisi.

Era possibile continuare l’esperienza positiva dei precedenti 21 mesi, ma i democristiani e i liberali ufficiali vennero meno alla solidarietà della Resistenza e permisero con l’astensione (poi entrarono direttamente in giunta) la nascita di una maggioranza di centro-destra di monarchici e qualunquisti, coi quali cominciò la storia complicata e drammatica amministrativa napoletana, ancora oggi irrisolta.

I 21 mesi della sindacatura di Gennaro Fermariello devono ancora trovare una storia analitica, un riconoscimento, un recupero nella memoria nobile di Napoli.

La crisi e la fine del Partito d’Azione, nato nel 1942 e finito nel 1947, dopo aver dato all’Italia uno dei più memorabili contributi politici e culturali della sua storia, negli anni più drammatici e decisivi della lotta antifascista, della fine del nazifascismo, della Resistenza sulle montagne e nelle città, della Liberazione del 25 aprile 1945, del primo governo della Resistenza con Ferruccio Parri (giugno-novembre 1945), dell’avvento della Repubblica, della stesura della Costituzione, sono stati uno dei motivi di questa perdita di memoria.

La sede del Partito d’Azione di Napoli era a Piazza Dante, 52.

 

 

 

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