Bicentenario della nascita di Nino Bixio
Prima che il 2021 finisca è doveroso ricordare il bicentenario della nascita, passato in scandaloso silenzio, di uno dei più valorosi e decisivi eroi risorgimentali combattenti, ai quali si devono le miracolose Unità e Libertà dell’Italia: Nino Bixio (1821-2021). Nato il 2 ottobre 1821 a Genova, la città fervidamente risorgimentale, che ha dato i natali anche a Giuseppe Mazzini e Goffredo Mameli, è stato uno dei più valorosi militari del Risorgimento, partecipando alle tre guerre di indipendenza (1848-1849, 1859, 1866), alla difesa della Repubblica Romana del 1849, alla memorabile Spedizione dei Mille di Garibaldi del 1860, alla guerra per Roma del 1867, alla conquista di Roma del XX settembre 1870, divenendo quasi leggendario e decisivo per il valore personale in tutti gli scontri del 1860, ad esempio, da Calatafimi alla battaglia del Volturno. Avendo contribuito a fondarla e a consolidarla l’Italia una e libera, miracolo storico, si ripete, di cui siamo gli eredi e i fruitori privilegiati storicamente, con profondo intuito comprese che, dopo la doverosa fase militare (senza la forza non nascono i popoli liberi e l’Italia una e libera per nascere ha dovuto farlo con la forza, avendo nemici formidabili che erano contrari e nemici, dall’Austria al Vaticano, al Borbone), occorreva renderla prospera e intraprendente sul piano economico e dei commerci. In questa direzione operò sia come deputato prima e senatore dopo, sia dimettendosi dall’esercito e, avendo alle spalle una lunga esperienza dalla giovinezza del mare e dei traffici marittimi, divenne armatore commerciale per attivare i legami in tal senso con quell’Estremo Oriente che già allora intuiva come decisivo (si pensi al suo ruolo oggi). Ammalatosi durante la traversata, morì in Indonesia il 16 dicembre 1873 a 52 anni. È sepolto nel Pantheon del cimitero genovese di Staglieno, dove riposa anche il profeta e costruttore del Risorgimento italiano Giuseppe Mazzini.
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