La Grande Guerra italiana

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La prima guerra mondiale è per l'Italia la Grande Guerra per antonomasia e per ragioni sostanziali.

Fu il conflitto italiano più sanguinoso dall'Antichità, avendo prodotto oltre 650.000 morti fra i soli militari, a cui si dovrebbe aggiungere un numero imprecisato di civili morti nei lager austriaci o per malnutrizione derivante dal regime d'occupazione austriaco nell'Italia nord-orientale dopo Caporetto.

L'epidemia di spagnola, favorita dal peggioramento delle condizioni di vita dovuta alla guerra, falciò poi centinaia di migliaia di persone. In totale, le perdite umane italiane nel primo conflitto mondiale furono 1.200.000 circa.

Per fare un confronto, il secondo conflitto mondiale ha provocato circa 300.000 morti militari fra i combattenti italiani.

Fu il conflitto italiano con il maggior numero di combattenti o quantomeno mobilitati, circa 6 milioni, contro i 3.500.000 circa della seconda guerra mondiale.

La vittoria italiana ha determinato la distruzione di un nemico plurisecolare, che nei secoli aveva occupato intere regioni italiane, aveva contribuito a mantenere divisa la penisola, aveva invaso ripetutamente l'Italia, aveva realizzato o stava realizzando pratiche di pulizia etnica.

Da ultimo, ma non per ultimo, la Grande Guerra è divenuta tale anche nell'immaginario e nel sentire collettivi, assai più del secondo conflitto mondiale malgrado esso sia più recente e molto più commemorato a livello politico.

La prima guerra mondiale fu difatti per l'Italia una vittoria che portò alla riunione di parte delle terre irredente alla madrepatria, ottenuta con una grande compattezza della società italiana. Invece la seconda guerra mondiale è stata una sconfitta, che ha portato alla mutilazione del territorio nazionale ed alla perdita di sovranità, avvelenata in più da una guerra civile.

 

Fermo restando che l'Italia come nazione esiste da 2000 anni, l'anniversario del IV novembre dovrebbe essere una festa nazionale importante in corrispondenza non ad un dettame ideologico, ma alla pura e semplice verità storica.

 

 

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