Cronaca dell’eruzione del Vesuvio del 1794
La violenta eruzione del Vesuvio del 1794, distrusse la città di Torre del Greco e costrinse le 18000 anime che la popolavano ad una dura opera di ricostruzione dell'abitato sullo stesso sedime su cui si stratificò la lava. A Napoli, il fenomeno ebbe come curioso e competente studioso l'ambasciatore inglese William Hamilton, che però passò alla storia solo per le imprese amorose della sua bella e giovane moglie Emma con l’ammiraglio Nelson. La città in quell'estate era distratta dagli eventi che, portarono sul patibolo i primi tre martiri della Repubblica Napoletana, Emanuele De Deo, Vincenzo Vitaliano e Vincenzo Galliani. accusati di congiura contro la monarchia. La popolazione non poté far altro che chiedere il provvidenziale aiuto di San Gennaro, invocandolo con litanie, messe scalze e processioni in cattedrale Il Santo non si fece attendere a lungo. Già durante l’eruzione del 1631 aveva fatto gridare al miracolo quando la sua statua marmorea sul ponte della Maddalena aveva fermato la lava sollevando un braccio e il volto verso il Vesuvio e da allora così si era amato raffigurarlo. Purtroppo stavolta i pescatori di corallo della Torre alle pendici del vulcano tornando dal mare non videro mai più le loro case travolte e sepolte dalla lava. Una cronaca dettagliata dell’eruzione del 1794 fu pubblicata sul Nuovo giornale d'Italia del 5 luglio e viene qui di seguito riproposta nella sua stampa originale.
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