Prostituzione legalizzata: le ragioni favorevoli e contrarie
La prostituzione è un fenomeno millenario che non può estinguersi realisticamente a breve scadenza. Esistono ragioni pro e contro la necessità di una regolamentazione di essa, come avviene ad esempio in Germania, Olanda, Svizzera e Austria. La legge Merlin del 1958 e la repressione non hanno sradicato la prostituzione, che anzi è cresciuta ed è dilagata, specialmente per l’immigrazione di milioni di donne. A favore della regolamentazione depone il bisogno di garantire sicurezza e tranquillità dei cittadini, eliminando il degrado di tante aree del paese esposte al meretricio per strada; Bisogna stroncare lo sfruttamento delle prostitute da parte di organizzazioni criminali italiane e straniere, prevenire la trasmissione di malattie sessuali e far emergere la enorme e incontrollata evasione fiscale, assicurando entrate doverose e preziose. Le ragioni contro la regolamentazione considerano invece la prostituzione un’attività degradante della dignità delle donne come Persone, una forma di schiavitù del nostro tempo, che va combattuta.
Pertanto occorre intervenire sulla povertà, l’isolamento, lo sfruttamento criminale e tutte le altre cause sociali che spingono a prostituirsi. Inoltre, per la parità uomo-donna, si dovrebbe legalizzare anche la prostituzione maschile. La legge della deputata socialista Merlin del 1958, che abolì le case chiuse (i bordelli di Stato) ed introdusse i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione fu e rimane una conquista di civiltà e fu votata da tutti i partiti del tempo. Ma la questione delicata e complessa rimane ancora aperta. |
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