Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

Possenti forze storiche

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Spesso, per consolarci e confortarci e tenere aperta la speranza del vivere, pensiamo che le vere forze storiche siano il sacrificio, il senso del dovere, il rispetto, il desiderio di fare il bene, la voglia e la capacità di emozionarci e di commuoverci.

E non ci si sbaglia, perché esse tirano veramente ogni giorno la carretta della storia, pur con tutte le delusioni, i limiti, le tragedie che la storia presenta.

Ma, guardando lucidamente, freddamente, le umane vicende, occorre constatare amaramente che nel quotidiano della storia operano possentemente anche le forze dell’invidia personale e sociale, della gelosia verso chi è migliore di noi o vive meglio di noi, della cattiveria, che porta solo a frapporre ostacoli o a colpire, offendere, fare del male, limitare l’azione di chi vuole fare del bene o agisce nella direzione del bene.

Si aggiunge la possente forza dell’incultura e della rozzezza di chi non legge un libro per anni, si beve come acqua fresca le stupidaggini che sente e vive di pregiudizi e di durezza mentale, con effetti devastanti sul clima e sul contesto in cui vive, che sarà sempre bloccato, chiuso, monotono, immobile.

 

Infine l’anaffettivita, frutto di repressioni ancestrali, religiose, ideologiche, che portano ad avere personalità legnose e dure, incapaci di emozionalitá e di commozioni, che diffondono un clima antropologico freddo, insapore.

Occorrono ricerche specifiche su come si manifestano ed operano ed incidono nella realtà effettuale della storia quelle forze possenti, spesso rimosse dallo sguardo della storiografia.

 

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