Il Risorgimento offeso
Vuol dire che erano ingenui, illusi, strumentalizzati i milioni di nostri progenitori, che hanno imparato ad onorare quella tradizione nobile nei suoi grandi protagonisti e nei grandi eventi, che danno forza e conforto nel vivere quotidiano e non si sono mai accorte di vivere in una illusione in una falsità storiche. Erano illusi, ingenui e strumentalizzati e complici di menzogna i grandi storici italiani, europei e mondiali, che hanno considerato e considerano il Risorgimento il più grande evento nella storia della penisola italiana e lo onorano. Sono illusi, ingenui, strumentalizzati quelli che ancora oggi continuano a tenere ferme queste posizioni in termini, ideali, civili, di memoria, di ricerca.
Si tratta di un atteggiamento che rivela il livello tragico di incultura presuntuosa e furbastra, alla quale si è giunti pericolosamente dal punto di vista civile in varie parti d'Italia, segno di una corrosiva psicopatologia sociale intellettuale e morale, effetto velenoso della massificazione odierna, dove sono divenute più egemoni le dimensioni di stordimento, di distrazione, di confusione, di conformismo, di semplificazione, di perdita del silenzio, della riflessione, del senso della complessità, della dimensione del passato, con l'immersione nel solo presente, coi mezzi di comunicazione di massa e di formazione in mano a volpini creatori di uomini e donne-massa, che assecondano, coltivano per interesse economico e di potere quelle tendenze. Possiederebbe la verità sul vero volto storico del Risorgimento solo la chiesa cattolica, la grande dogmatica, la grande nemica della Libertà in Europa dalla Riforma e dalla Rivoluzione francese in poi, la grande nemica dell'Unita, della Libertà, della Modernità d'Italia, la vera regista di questa secolare lotta continua fino ad oggi e per sempre, la creatrice dell'Inquisizione e dell'Indice dei libri proibiti (nel quale sono finiti quasi tutti i capolavori della storia filosofica, scientifica, storica, letteraria dell'umanità). Possiederebbero la verità i cattolici reazionari, al seguito di ecclesiastici, con al vertice i gesuiti di "Civiltà Cattolica ", che contiene nelle sue annate tutto l'armamentario antirisorgimentale, dall'Ottocento al oggi. Possiederebbero la verità solo i loro vari collaboratori ideologici e politici subalterni per varie finalità, ieri i politici reazionari, oggi i leghisti al Nord, i neoborbonici al Sud, ora anche i loro amici grillini qualunquisti, collaborati da quasi tutte le forze di destra, centro e sinistra (vedi i loro voti alle mozioni grilline in Puglia e Basilicata), che rivelano la presenza nella loro pancia di posizioni antirisorgimentale o strumentali, per tenersi buoni i voti cattolici. Possiederebbero la verità i seguaci dogmatici e acritici di Marx e del marxismo, nemici dell'Unita d'Italia e della sua ispirazione di Libertà. Possiederebbero la verità gazzettieri senza alcun riconoscimento nella comunità scientifica degli storici come Pino Aprile e Gigi Di Fiore, che sanno solo volgarizzare l'armamentario antirisorgimentale gesuitico e marxista, con cosiddette scoperte sensazionali che, nella sostanza, sono solo scoperte dell'acqua calda. Possiederebbero la verità i cosiddetti storici locali, che scoprono ogni giorno grandi verità che da secoli sarebbero state omesse, dimenticate, rimosse per malizia e presunzione dalla vasta storiografia scientifica, che ignorano. Se guardiamo all'offesa che fanno alla dignità e all'onore, all'intelligenza, ai sacrifici delle generazioni di 150 anni, che hanno costruito l'Unita politica, la Libertà, la Modenità della penisola e l'hanno onorata e che sono le fondamenta dell'Italia repubblicana di oggi, una delle più grandi potenze al mondo, e che fa mangiare e vestire quegli stessi che sputano contro il Risorgimento, contro quelle fondamenta, si può solo dire che si tratta di "gente" sostanzialmente incolta e livida. La loro natura oscilla tra le dimensioni prepotenti, presuntuose, sostanzialmente incolte e refrattarie alla vera cultura, al vero rigore scientifico, e/o di servilismo furbesco (tipiche dei clericali e dei simpatizzanti borbonici o leghisti ad esempio), che va solo frontalmente, decisamente smascherata, denunciata, combattuta e indebolita nelle posizioni che, anche per viltà di tanti qualunquisti, superficiali, noncuranti e irresponsabili, di varie posizioni professionali, sociali, politiche, burocratiche, ha conquistato.
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