Giorgio Napolitano: un grande presidente difensore dell'Unione Europea
Roma, 14 gennaio 2015: con dignità e onore, e nel riconoscimento unanime del ruolo altissimo esercitato con rigore, responsabilità e competenza estrema, si è dimesso, come promesso alla sua seconda elezione (voluto da tutti i partiti, tranne 5 Stelle), il Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano. Nato a Napoli il 29 giugno 1925 da Giovanni e Carolina Bobbio, si è laureato in giurisprudenza all'Università di Napoli nel 1947. Antifascista nel profondo, ha scelto di militare nel Partito Comunista Italiano dal 1945, di cui è stato militante e dirigente fino alla costituzione del Partito Democratico della Sinistra. È stato eletto deputato nel 1953 e, tranne la IV legislatura, è stato sempre rieletto fino al 1996 nella circoscrizione di Napoli. È stato presidente del gruppo parlamentare del suo partito. E' stato presidente della Camera. Dal 1989 al 1992 è stato deputato europeo, facendosi apprezzare per le sue qualità personali, intellettuali, politiche in ambienti nazionali, europei, internazionali. È stato Ministro dell'Interno nel Governo Prodi dal maggio 1996 all'ottobre 1998. È stato rieletto deputato europeo nel 1999 fino al 2004 con funzioni importanti, data la sua profonda, costante fede europeista ed occidentale. Nel 2005 è stato nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Ciampi. Il 10 maggio 2006 è stato eletto per la prima volta Presidente della Repubblica con 543 voti. È stato rieletto, su sollecitazione di quasi tutti i partiti, il 20 aprile 2013 con 738 voti. Ha sposato nel 1959 Clio Maria Bittoni, avendone due figli, Giulio e Giovanni. L'Italia molto gli deve per la difesa tenace che ha fatto della dignità repubblicana, dei valori di serietà civile e di unità, con obbedienza alle due frasi incise sull'altare della Patria: "Patriae Unitati" "Civium Libertati". Ha creduto ed ha dato il massimo appoggio al 150 anniversario dell'Unità d'Italia, con mobilitazioni collettive in ogni parte d'Italia. Ha incarnato e continuerà ad incarnare, come tanti altri suoi figli nobili, la Napoli alta che amiamo: capace di coniugare insieme l'amore per la propria città, il Mezzogiorno, l'Italia libera e una, l'Europa Unita, miracolo storico, da difendere e da rafforzare. Egli smentisce con la sua vita e le alte responsabilità nazionali assunte l'industria delle menzogne diffuse ad arte in vari ambienti di un Sud colonizzato, sfruttato, emarginato, comandato. Grazie, Presidente !
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