Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

Francesco Bagno, medico e patriota del 1799

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Lapide sulla casa di Francesco BagnoFrancesco Bagno nacque a Cesa (Caserta) il 26 giugno 1744 da Gregorio e da Beatrice Ferraiolo da Grazzanise. Compiuti i primi studi a Cesa, si trasferì a Napoli dove completò la formazione e la prima pratica medica nel collegio degl’Incurabili.

All’università il giovane Francesco seguì i corsi di Medicina di Domenico Cotugno e Francesco Serao.

Nel 1769 sostenne l’esame di licenza che lo abilitava all’esercizio della professione medica e nel 1776  conseguì il titolo dottorale. Gli fu assegnata la cattedra di Fisiologia, che tenne fino al 1789, anno in cui passò alla cattedra di Aforismi di Ippocrate fino alla sua destituzione per motivi politici. Infatti, per aver partecipato alla congiura del 1794, fu sospeso dall’insegnamento nel 1796.

Nel dicembre del 1798, quando  Ferdinando IV di borbone lasciò Napoli nell’anarchia, Francesco Bagno fece parte del Comitato centrale di patrioti che si raccolsero in casa Fasulo e che poi presero Castel S. Elmo.

Alla proclamazione della Repubblica fu nominato Commissario del Cantone Colle Giannone e fu direttore dell’Università degli studi.

Non ottenne incarichi governativi e la sua partecipazione alla Società Patriottica lascia intuire che riteneva alquanto moderato il governo della repubblica, considerato troppo tiepido e sensibile alle pressioni degli aristocratici, mentre necessitavano interventi e riforme più radicali. Non fece mancare, tuttavia, il suo apporto attivo alla Repubblica in termini di idee e di sostegno ai patrioti. Importante si rivelò, altresì, la diffusione delle idee repubblicane di libertà ed eguaglianza tra i suoi studenti che provavano ammirazione per la forza con cui Francesco esprimeva i suoi ideali repubblicani.

Il suo ruolo attivo  si esplicitò nella partecipazione al Battaglione sacro della Repubblica, formato dai giovani dell’ospedale Incurabili. Sarà questa l’accusa che lo porterà alla condanna a morte dopo la caduta della Repubblica Napoletana.

L’ardore dimostrato dai medici per la Repubblica, il valore e l’eroismo dei giovani degli Incurabili sono stati ricordati dal Cuoco in una bella pagina del Saggio sulla Rivoluzione Napoletana del 1799:

«La professione medica pare sia stata presa di mira dalla persecuzione controrivoluzionaria. Sarà un giorno oggetto di ammirazione per la posterità l’ardore che i nostri medici aveano sviluppato per la giusta causa. I giovani medici del grande ospedale degl’Incurabili formavano il Battaglione Sacro della nostra Repubblica»

Nel corso della controrivoluzione sanfedista e reazionaria Francesco Bagno si mostrò tenace difensore della Repubblica Napoletana, combattendo con i suoi studenti al Ponte della Maddalena; dopo la sconfitta delle armi repubblicane fece parte del gruppo di patrioti asserragliati in Castel S. Elmo, dal quale uscirono ingannati dalle false capitolazioni pensando di  essere imbarcati ed esiliati in Francia. E’ noto il tradimento delle condizioni di resa, sottoscritte da parte del Borbone e da Horatio Nelson, che provocò tante dure reazioni nelle stesse nazioni e tra gli stessi governanti russi, inglesi, che, unitamente agli svizzeri, ai turchi e ai portoghesi, avevano contribuito a riportare sul Trono Ferdinando IV.

I patrioti della Repubblica furono, invece, tutti rinchiusi prima nelle carceri e poi processati da una fantoccia Giunta di Stato.
Francesco Bagno ascese al patibolo il 28 novembre del 1799 ed il suo corpo fu sepolto nella chiesa di S. Eligio.

Bibliografia:
Nello Renga, Il 1799 in Terra di Lavoro- appendice, La Scuola di Pitagora, 2013.
Vincenzo Cuoco, Saggio storico sulla Rivoluzione Napoletana del 1799, Napoli 1999.

 

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