La napoletanità italiana antica e contemporanea di Giovanni Pugliese Carratelli
Figlio di un medico di origini calabresi, Giovanni Pugliese Carratelli (Napoli, 1911- Roma, 2010) visse la giovinezza nella Napoli di Benedetto Croce e di Adolfo Omodeo. È stato docente universitario di storia greca, di storia romana, di storia dell'Asia Anteriore da Catania a Pisa, a Firenze, a Roma, alla Scuola Normale di Pisa fino al 1985 (di cui è stato anche direttore), uno dei grandi storici dell'Italia antica con Arnaldo Momigliano, Santo Mazzarino, Giacomo Devoto, Massimo Pallottino. Straordinario organizzatore di cultura, è stato fondatore già nel 1946 a Napoli della rivista di studi antichi "La Parola del Passato" con l'editore Macchiaroli, dell'Istituto di Studi Micenei e Egeo-Anatolici del CNR. Membro e presidente dell'Istituto di Studi Etruschi ed Italici. Ha fondato nel 1975 con Marotta, Piovani, Elena Croce, Cerulli l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Socio prestigioso dell'Accademia dei Lincei e di numerose accademie italiane e straniere. È stato direttore e presidente dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici, fondato da Benedetto Croce, divenendo così l'insigne, profonda guida e l'operoso ispiratore dei due grandi istituti di Napoli di rilievo nazionale, europeo, internazionale nel campo della ricerca storica e filosofica. Uno dei temi fondamentali affrontati, esplorati è stato la Grecità dell'Occidente coi quattro volumi sulla Magna Grecia e la mostra a Venezia, Palazzo Grassi del 1996 sul "I Greci in Occidente". Ma i suoi interessi sono stati molteplici: dall'Oriente antico al neoplatonismo, all'umanesimo meridionale, alle iscrizioni osche, al mondo punico, al mondo etrusco, che tanto ha inciso nella storia dell'Italia antica e in particolare, insieme alla citata grecità, nella storia di Roma antica nelle sue origini e nel suo singolare, straordinario destino storico. Ha detto degli Etruschi, che sono orientali e occidentali insieme nelle loro origini e nella loro vicenda storica, che essi con le loro realizzazioni civili hanno avuto una influenza rilevante, anche se non pari a quella delle colonie greche d'Italia e di Sicilia. Sono venute fuori pertanto sempre più, con lo straordinario, imponente lavoro storiografico e culturale di Pugliese Carratelli, la configurazione, la struttura nativamente multietniche e multiculturali dell'Italia antica con epicentri nell'area tosco-umbro-laziale-campana-pugliese-calabrese-sicula con il rilievo della grecità, che ha trovato ad esempio in Cuma e poi nella nativa Napoli, città greca anche nel nome, un ruolo di irradiazione civile, di altissima mediazione culturale di rilievo per tutta la penisola e per i suoi destini storici, che non è venuto meno fino ad oggi e che costituisce il suo segno di grandezza e di nobiltà nella storia italiana ed europea.
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