Il Teatro Romano dell’Antica Cales, “la città splendida” dell'Alta Campania
Fu la prima colonia romana fondata in Campania, per la sua posizione strategica all’interno della regione, al confine con la fertile pianura controllata da Capua e con le vie d’accesso al Sannio e al Lazio. In età imperiale, Cales ebbe due edifici per spettacoli: il Teatro per le rappresentazioni sceniche e l’Anfiteatro per i combattimenti tra gladiatori. Consideriamo che in età imperiale la città di Cales acquistò un suo particolare prestigio, anche in relazione al fatto che alcune famiglie locali, tra cui i Vitrasii e i Vinicii rivestirono importanti incarichi pubbliche, un prestigio che a Cales si rifletteva in atti di cosiddetto evergetismo col finanziamento di importanti opere pubbliche. In particolare Marcus Vinicius fu due volte console e intimo dell’imperatore Augusto. Il teatro di Cales sorge nella zona mediana della città antica, in prossimità del limite occidentale delle mura e a poca distanza dal Foro. Gli scavi hanno portato alla quasi completa messa in luce del monumento che si dispone in uno spazio quadrangolare tra un asse viario a sud e la terrazza di un’area sacra a nord. Le coordinate geografiche del teatro di Cales sono latitudine 41° 11’ 59.91”; longitudine 14’ 7’55.48”. Disposto in parallelo, accostato al proscenio e occupante l’intera larghezza dell’orchestra, ossia lo spazio tra le gradinate e il palcoscenico, esso dava all’edifico l’aspetto di un ninfeo, con un prospetto ornato da semicolonne. La cavea, ossia l’insieme delle gradinate, attualmente visibile, fu costruita nel I secolo a. C. in opus quasi reticulatum, ossia con una tecnica muraria con conci di pietra o terracotta a superficie esterna, disposti in maniera da formare una rete di rombi, con nucleo interno della struttura in opera cementizia. Il proscenio si mostra ornato di nicchie semicircolari e quadrangolari in ordine alterno con la una scena frontale, in relazione alla sua costruzione è da ritenere che una prima struttura sia stata realizzata con dimensioni modeste nel corso del I secolo d.C. Successivamente, nel corso del I secolo d.C. l’orchestra e l'edificio scenico, in particolare, subirono modifiche e rifacimenti in riferimento all'innalzamento del livello e del piano pavimentale dell’orchestra. Inoltre si realizzano nuovi sistemi per consentire l'accesso alla media ed alta cavea, su cui viene creato un piccolo tempio che richiama la struttura dei teatri di Sessa Aurunca e di Teano Sidicino. Tale tempio potrebbe essere dedicato al dio Apollo. A proposito di questi ultimi, si evidenziano soggetti dionisiaci. E' tale il frammento di rilievo con sileno flautista che, come gli altri frammenti, possono essere di datazione tra la fine del I e del II secolo d.C. Altri frammenti a tema dionisiaco e una testa marmorea di età antonina furono rinvenuti nell’area nel 1862. Collegato al teatro da una scalinata in tufo, sulla terrazza a nord di esso e a sud del decumano massimo, vi era un santuario di cui si conservano i resti di un edificio templare ( coordinate geografiche: Latitudine 41° 12’ 1.35’’ N, longitudine 14° 7’ 59.71’’ E). Tale edificio fu costruito verso la metà del I secolo d. C. su un’area sacra precedente da cui proviene un capitello arcaico in tufo di stile dorico etrusco- campano ed un’antefissa a testa femminile tra fiori di loto della fine del VI- inizi del V secolo a. C. Il teatro romano di Cales e i monumenti vicini gravitavano molto probabilmente intorno al Foro della città, considerando altresì che al margine meridionale era presente un arco monumentale, detto tradizionalmente “Arco d’Orlando”. |
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