La dimenticanza del Miur sui Triangoli rossi
Segnala Tiziana Valpiana, vicepresidente nazionale dell’Aned, che ancora una volta lo Stato si è dimenticato dei deportati politici, che nei lager venivano contrassegnati con un triangolo rosso. Lo attesta una comunicazione inviata in questi giorni dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca alle scuole e relativa ad un corso di aggiornamento "Storia e didattica della Shoah" organizzato dalla Rete Universitaria per il Giorno della Memoria e rivolto a insegnanti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, in cui si citano solo “le vittime della Shoah, i militari italiani internati per via del loro rifiuto di aderire alla milizia nazi-fascista e, infine, qualsiasi persona discriminata su base etnica, razziale, religiosa o sessuale". Com’è noto, la Legge istitutiva del Giorno della Memoria del 20 luglio 2000, n. 211, all’articolo 2 recita testualmente: “In occasione del Giorno della Memoria di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere”. All’epoca alcuni parlamentari, tra cui la stessa Valpiana, s’impegnarono per far includere nella memoria anche i deportati politici e gli internati militari. Altri emendamenti che intendevano nominare anche gli zingari, gli omosessuali, i testimoni di Geova e altre categorie purtroppo non furono approvati, anche se è evidente che lo spirito della legge è quello di ricordare la tragedia della deportazione e dello sterminio nella sua globalità. E’ ovvio che un corso di aggiornamento rivolto agli insegnanti, che si tiene sotto l’egida del Ministero, non possa, anzi non debba ignorare la deportazione politica e con essa l’antifascismo e la Resistenza. In verità questa dimenticanza non è una grande novità. Il silenzio delle istituzioni sulle vicende della deportazione politica e dell’internamento militare è durato decenni. L’occasione del 70° anniversario della resistenza e del 75° delle leggi razziali è propizia per proporre a chi di dovere che d’ora in poi la formazione degli insegnanti su questo tema, prendendo spunto da un acuto saggio di Claudio Vercelli, punti ad analizzare il tema complessivo delle “deportazioni” e dell’universo concentrazionario nazista, nel quale finirono, con diverse gradazioni di trattamento e di condizioni, ebrei, zingari, omosessuali, Testimoni di Geova, politici, militari, malati di mente, resistenti, handicappati, renitenti alla leva, disertori. La stessa Valpiana sottolinea che non si tratta di fare “una graduatoria fra gli orrori”. Tuttavia anche la memoria della Shoah sarebbe monca se non si studiasse il sistema che la generò, che tendeva ad isolare e perseguitare tutte le diversità, tutti coloro che “deviavano” in qualche modo da quel modello di società “ariana” e dal pensiero unico imposto dal nazismo e dal fascismo.
|
Pubblicazioni mensili
Nuovo Monitore Napoletano N.192 Dicembre 2024
StoriaVacanze estive 1939-1940. Ricordi d'Infanzia Luciano Dassatti e il porto di Napoli
Libere Riflessioni – News dal Comune di Napoli Antonella Orefice prosegue la sua ricerca storiografica Economia circolare: il cerchio da chiudere Castrati fisici e castrati mentali Bruxelles, la capitale che non c'è Libertà e democrazia secondo Washington Antisemitismo alla Columbia University Ti senti come se fossi un subumano Autobiografie femminili in TV: “Le ragazze” La strage del treno 904, 40 anni dopo
Filosofia della Scienza La strana realtà dell’Intelligenza Artificiale Vari aspetti della razionalità
Cultura della legalità La strage degli innocenti in Trentino Come la mondanità usurpa la storia Festa all’Archivio di Stato: arriva la relazione degli ispettori Festa all’Archivio di Stato: interviene la macchina del protettorato Vittime innocenti. Dicembre 1967-2014
Statistiche
La registrazione degli utenti è riservata esclusivamente ai collaboratori interni.Abbiamo 2248 visitatori e nessun utente online |