Eleonora vince nella piazza dei carnefici
Cara Eleonora Pimentel Fonseca, Quella società di privilegi sociali dell’antico regime è morta. Tu hai fortemente interiorizzato, tanti anni prima che se ne occupassero altri grandi politici, filosofi, giuristi e scrittori, oltre a quelli che hai conosciuto, che una società fondata sulla tirannia del potere assoluto e sulla disuguaglianza fosse da considerare ingiusta e inaccettabile. Essa riservava beni, gioie, lussi, piaceri e raffinatezze artistiche solo ad alcuni, lasciando alla maggioranza solo il lavoro, la grossolanità e l’ignoranza beata del gregge ubbidiente. Ma tu hai intuito che una società democratica con i concetti basilari di libertà e uguaglianza sarebbe stata inesorabilmente parte integrante del mondo a venire e che la repubblica sarebbe stata più consona a coniugarsi con i concetti di libertà e uguaglianza. In relazione alla coscienza religiosa ti sembrava primaria fonte di ogni grandezza morale che il cattolicesimo dovesse naturalmente porsi quale alleato della libertà e dell’uguaglianza. Già perché le gerarchie ecclesiastiche, che si erano inventate quell’assurdità del papa re contravvenendo ai principi basilari del Vangelo, provavano ripugnanza nel vedere tutti gli uomini liberi e uguali. La tua forza di spirito ti aveva condotto ad una visione giusta del cammino della storia. Avevi scritto in maniera chiara che la libertà avrebbe comportato libero arbitrio, la libertà di scelta di ciascuna persona, un potere morale sul proprio destino, un diritto e dovere a prendersi cura del proprio destino. E un’ altra passione potente infiammava il tuo animo: l’uguaglianza che avrebbe spezzato le catene della sudditanza di un uomo da un altro uomo che stava sopra di lui. “Vivevamo in un mondo di dominio di tiranni , di papa che si arrogavano il diritto a voler governare quali “papa re”, di uomini che avevano ingiusti privilegi ereditari e li difendevano con esecuzioni sommarie e noi abbiamo lottato per la libertà e l’uguaglianza, quei concetti universali che adesso vi sembrano naturali, ma quanti sacrifici innocenti di martiri per quei valori di libertà e uguaglianza che si realizzano solo quando gli uomini riconoscono la libertà dell’altro trattandolo nel modo in cui loro stessi vorrebbero essere trattati”.
|
Pubblicazioni mensiliAgosto 2024Nuovo Monitore Napoletano N.188 Agosto 2024
Storia Giovanni Emilio Cerruti, l’esploratore dimenticato Gli ultimi momenti di Giuseppe Mazzini in mostra a Roma Mameli, Novaro e il Canto degli Italiani Germania 1945: sconfitta o liberata? Il Regolamento di polizia urbana di un piccolo comune della Calabria Ulteriore Giovanni Battista Draghi detto Pergolesi
Libere Riflessioni News dal Comune di Napoli Il Teatro antico di Neapolis si apre alla città Nel Regno Unito tira aria di censura preventiva Dagli schiavi alle badanti: una evoluzione sociale in corso
Filosofia della Scienza In memoria di Francesco Surdich Sulla teorica indipendenza del libero mercato
Cultura della legalità La dura ed ingiusta vita di un cavallo a Napoli Vittime innocenti. Agosto 1976-2015
Statistiche
La registrazione degli utenti è riservata esclusivamente ai collaboratori interni.Abbiamo 219 visitatori e nessun utente online |