Scientismo e sentimento
È opportuno notare a tale proposito come il positivismo, pur dopo il suo declino, continui a influenzare non solo numerosi esponenti del mondo filosofico e scientifico, ma anche la visione della scienza dell’uomo comune. Ancor oggi, infatti, è diffusa nel grande pubblico l’opinione che il sapere scientifico possieda un’assolutezza e una incontrovertibilità che lo rende immune da obiezioni, ragion per cui la scienza viene spesso considerata come l’unico paradigma cognitivo di cui disponiamo. Ne discende la concezione di un’umanità che, attraverso l’attività scientifica, diventa la dominatrice del reale poiché alla potenza del pensiero umano nulla può rimanere estraneo. Si tratta di una concezione al contempo ingenua e arrogante. Il mondo che ci circonda, infatti, appare sempre più complesso e aperto, tanto nell’infinitamente grande quanto nell’infinitamente piccolo. Ai nostri fini è interessante rilevare che molti scienziati notano che la visione della scienza come unico paradigma del sapere ha fatto il suo tempo. Da un lato la dimensione dell’osservabilità diretta non è più giudicata come tratto che sia in grado di tracciare confini netti tra scienza e metafisica. Capita così di leggere libri scritti da fisici in cui il concetto di “materia” viene considerato null’altro che un mito. Dall’altro si ritiene ormai superata la concezione newtoniana del mondo, con la sua visione dell’universo-macchina. Secondo Paul Davies e John Gribbin è significativo che la fisica - vale a dire la scienza-madre del materialismo - ne determini oggi la fine, in quanto la fisica del secolo passato ha fatto saltare i presupposti centrali della dottrina materialista. Trump in caduta libera
Questo episodio non è un caso isolato, ma si inserisce in un quadro più ampio di decisioni politiche che in una trentina di giorni stanno già minacciando gravemente la stabilità del governo, solleticando un’analisi più approfondita. Analizzando le implicazioni di questa e altre scelte, emerge una traiettoria critica che, basata su modelli di previsione del rischio politico e simulazioni numeriche, suggerisce un’elevata probabilità di interruzione anticipata del mandato presidenziale. L’amministrazione Trump ha adottato un approccio in forte discontinuità rispetto al passato, caratterizzato da ordini esecutivi mirati alla riduzione della burocrazia federale, all’isolamento diplomatico e a una riorganizzazione della forza lavoro governativa che ha portato al licenziamento di numerosi funzionari, molti dei quali conservatori storici. I percorsi giubilari alla scoperta delle donne di fede
Gli itinerari attraverseranno monasteri, conventi ed antichi luoghi di assistenza alla scoperta delle donne che hanno lasciato un’impronta profonda in città, aprendo anche la strada a nuove forme di accoglienza e solidarietà, un viaggio sempre ispirato al tema del Giubileo: la Speranza. «L’esperienza femminile a Napoli è fondamentale, lo è sempre stata. I monasteri, gli ospedali e i luoghi di carità di compassione sono sempre stati animati, sostenuti, guidati da esperienza femminili in queste città, ed è per questo che recuperarne la storia e la memoria significa quello che il Giubileo è, capacità di restituire significati e rilanciare visioni. Leggi tutto: I percorsi giubilari alla scoperta delle donne di fede Una riflessione sulle Foibe
Per capire quanto è accaduto è quindi necessario andare indietro nel tempo, alla Storia per eccellenza che nel nostro caso è rappresentata dalla Storia del Novecento, questo secolo terribile e affascinante di cui noi tutti siamo figli, nipoti e pronipoti. Non si può capire cosa sono state le foibe, perché è successo quello che è accaduto, se non torniamo indietro nel tempo, alle ragioni che le hanno provocate. E allora per fare questo dobbiamo tornare alla fine della prima guerra mondiale, alla vittoria mutilata, al processo che portò al fascismo, alla dittatura di un megalomane, a Mussolini e alla sua alleanza con quel folle criminale di guerra che si chiamava Adolf Hitler, assetato di potere e di voglia di conquistare il mondo intero piegandolo alle ragioni, non meno folli e criminali della presunta razza ariana. Premesso che non esistono guerre educate, fatte con i fiori, con i “prego” e con le scuse, bisogna sempre ricordare che la guerra è sangue, violenza brutale, assassinio feroce, dove la pietà è morta e sepolta. Ma detto e chiarito questo concetto, nessuno vuole sminuire, anzi, siamo tutti d'accordo, oltre ogni ragionevole dubbio, come direbbe una sentenza di Tribunale, che quanto accadde nell'Istria e nelle zone limitrofe di Gorizia, Trieste, Udine e nella vicina Dalmazia, fu una tragedia, senza se e senza ma. La diffusione delle idee e delle pratiche democratiche in Toscana nel 1799
Tanti studiosi hanno scritto pagine memorabili su quel periodo, ricche di fatti, riscontri, spunti di riflessione, per cui questo lavoro potrebbe sembrare un po’ superfluo. In verità, ciò che mi ha sollecitato ad intraprenderlo è stato un aspetto che ero riuscito a trovare solo in parte nelle mie letture: quali fossero le idee, i principi, i valori che stavano alla base della scelta della “democrazia” per tanti patrioti; qual era la spinta ideale che muoveva tanti uomini e donne verso un sistema politico e sociale assai diverso da quello finora conosciuto, ricco sì di aspettative, ma anche di incognite e pericoli. Lo scopo, quindi, è quello di dare un contributo per cercare di capire che cosa pensassero e su che cosa si fondasse l’impegno ideale e pratico di coloro che si definivano o venivano chiamati “giacobini”, “democratici”, “partitanti francesi”, “repubblicani”, “novatori”, “patrioti” e che agirono attivamente nel breve periodo dell’invasione francese della Toscana. Leggi tutto: La diffusione delle idee e delle pratiche democratiche in Toscana nel 1799
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