Chiara Lubich e il Movimento politico per l'unità
Il suo impegno in favore dei più deboli e degli oppressi l'ha portata a concepire un nuovo modo di vedere l'economia che supera le ideologie e gli schieramenti. La fondazione del “Movimento politico per l'unità” (Mppu), avvenuta a Napoli il 2 maggio 1996, nasce dal tentativo di diffondere il carisma dell'unità al di fuori delle tradizionali strutture associative. Non si tratta, dunque, di un vero e proprio soggetto politico, come un partito o un sindacato, ma di uno strumento di formazione e testimonianza dei valori cristiani a prescindere dallo schieramento: “cristiani convinti che portino con tale loro presenza questi valori ovunque, senza chiudersi entro un recinto politico particolare” (Città nuova, 5 marzo 1998, p. 4). Anche per questo motivo, nello stesso anno, Chiara ha ricevuto il premio Unesco per l'educazione alla pace. Principi ispiratori del Mppu sono la fraternità, il bene comune e la giustizia sociale. La scelta del capoluogo partenopeo non fu casuale: l'economia civile è una disciplina nata a Napoli per merito di Antonio Genovesi (1713-1769) che fu tra l'altro il primo accademico a ricoprire una cattedra del genere. Chiara (Silvia) Lubich nacque a Trento il 22 gennaio 1920 da Luigi Lubich e Luigia Marinconz, entrambi impiegati alla Società tipografica trentina fondata dall'irredentista Cesare Battisti. Leggi tutto: Chiara Lubich e il Movimento politico per l'unità Centro Storico Unesco, i progetti con le scuole
Gli studenti realizzeranno prodotti multimediali ed editoriali sul territorio, le tradizioni e la cultura locale. «Questo luogo è il luogo deputato ad essere, secondo un progetto avviato con la prof.ssa Maria Filippone, un luogo dedicato all’educazione ed alla formazione delle giovani generazioni, delle generazioni degli studenti napoletani che noi teniamo, attraverso questi progetti condivisi, educare alla scienza, alla carità ed all’arte di cui questo luogo è stato per circa quattro secoli il testimone. [Carmela Caccioppoli – Responsabile programmazione culturale del Museo delle Arti Sanitarie] Leggi tutto: Centro Storico Unesco, i progetti con le scuole La scomparsa di Henry Kissinger
Rammento una delle sue ultime opere, il ponderoso libro Ordine mondiale, edito in Italia da Mondadori. Un volume che supera le 400 pagine, nel quale storia, geopolitica e filosofia della storia si mescolano in un dosaggio sapiente, frutto del resto della vastissima cultura del personaggio. In effetti Kissinger non ha mai nascosto di considerarsi un accademico “prestato” alla politica. Pupillo di Nelson Rockfeller e segretario di Stato con Richard Nixon, ha senza alcun dubbio lasciato un’impronta indelebile nella politica estera e nella diplomazia americane del XX secolo. Tuttavia ha sempre sottolineato che, dal suo punto di vista, l’attività d’insegnamento e di ricerca svolta alla Harvard University per decenni è il lavoro che più ha amato, anche perché gli ha fornito le basi per impostare la sua condotta negli anni che lo videro protagonista sulla scena mondiale. Il concetto di “ordine mondiale” è al centro degli interessi kissingeriani sin dagli albori della sua carriera accademica, quando si laureò a Harvard con una tesi di dottorato su Metternich e il Congresso di Vienna. Giulia e le altre. Oltre la retorica
Tra qualche giorno Giulia avrebbe ascoltato la commossa retorica della Giornata contro la violenza sulle donne. Probabilmente aveva già letto le locandine di qualche ente locale per la promozione delle iniziative organizzate per l’occasione. Ma Giulia Cecchettin non avrà modo di assistervi: è stata uccisa con numerose coltellate alla testa e al collo, poi è stata abbandonata in un dirupo. Anche Annalisa avrebbe voluto mostrare il suo sdegno per la violenza verso le donne. Ma anche per Annalisa D’Auria questo non sarà possibile: è stata uccisa a coltellate qualche giorno fa dal convivente. Come non sarà possibile a tantissime altre donne, altre 103 per essere precisi, uccise dal primo gennaio di quest’anno insieme a Giulia e Annalisa. Anch’io non voglio partecipare alla prosopopea degli officianti la liturgia del 25 novembre, con i vuoti atti di contrizione e l’auspicio di messianici cambiamenti. Oggi, e non il 25 novembre, è ora di dire basta, unendo però la azioni alle parole. Non è più sufficiente l’esecrazione, occorre agire. Si è parlato in questi giorni dell’introduzione nelle scuole di appositi corsi. Ecco, ancora una volta, che la scuola, trascurata e maltrattata da tutti i recenti governi, diviene d’incanto la panacea di ogni male. Teresa Mattei, una lunga vita d’impegno politico e civile
Si rivolse cosi Teresa Mattei ai giovani dell’ARCI di Meanae (Brindisi) in un appuntamento degli antifascisti in piazza Santo Spirito a Firenze il 25 aprile 2011. Aveva novanta anni, le forze fisiche erano ridotte, ma era ancora lucida e consapevole della situazione italiana. Partigiana, politica, pedagogista, nella sua lunga vita aveva sempre combattuto per la giustizia e la libertà. È stata la, più giovane delle Madri costituenti ed è talora ricordata come “quella della mimosa”, una scelta che fece nell’UDI (Unione Donne Italiane) nel 1946: regalare questo fiore simbolo di tenerezza alle donne in occasione della loro festa l’8 marzo. La mimosa fu scelta anche per motivi economici, essendo un arbusto molto diffuso nel nostro Paese. La vita di Teresa Mattei è stata rievocata nella trasmissione il «Segno delle donne» tramessa il 27 settembre 2023 su Rai Storia. Leggi tutto: Teresa Mattei, una lunga vita d’impegno politico e civile Altri articoli... |
Pubblicazioni mensiliStatistiche
(La registrazione degli utenti è riservata solo ai redattori) Visitatori on lineAbbiamo 404 visitatori e nessun utente online |