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Categoria principale: Libere riflessioni
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Categoria: Libere riflessioni
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Pubblicato Martedì, 24 Luglio 2012 15:09
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Non ci sono solo le parolacce nella letteratura, come nella vita. Ve ne sono di poco in uso. Una azione di recupero, una spedizione di archeologia culturale dovrebbe riproporle, a costo di sentirsi dire: Roba vecchia!
Si pensi alla parola “abbacchiato”. Ci è capitato di sentirla (chi non ha in casa qualcuno che parli un po’ meglio, che legga, che voglia divertire e scelga un termine da rappresentare con una espressione facciale o corporea?). Accadde qualche mese fa. La voce: in tema con il senso del termine, quasi senza colore: Mi sento abbacchiato. Appena pronunciata la fatidica parola, il viso sembrò afflosciarsi e il corpo quasi ricadere come un sacco vuoto. Perfetto. La frase successiva svelò l’intenzione di far ridere su frasi comuni dette con leggerezza: Ho il sistema nervoso. Chi non ce l’ha? Si trattava di far intendere: Sono esaurito, stanco.
Ritornando ad Abbacchiato, che significa, appunto, svilito, depresso, è un antico termine, si attesta prima del 1612. È un participio, participio passato di abbacchiare. Deriva dal latino bacŭlum, ovvero bacchio-bastone. Dal punto di vista etimologico, quindi, significa: bastonato. C’è chi ricollega il termine abbacchio: agnello da latte. Sfruttando la parola di M.Terenzio Varrone, (116-27 a.C.), scopriamo che trascorsi dieci giorni dalla nascita e sino al quarto mese di vita, i figli della pecora nera erano legati a un palo. Perché? Per evitare che, saltellando, si facessero male. Dalla formula latina derivano anche: bacchetta, baccello, bacillo, imbecille. Forse anche baccalà …
Detto ciò, verrebbe da chiedersi: Ma se si sa tutto ciò, pure la data quasi esatta in cui fu pronunciata, si potrebbe saperne di più? Per esempio: chi fu ad aprire bocca per la prima volta per dire abbacchiato?
Lo si sa, grazie a Gianfranco Lotti e al suo libro "Perchè si dice così", Origini, curiosità, storia delle parole che usiamo tutti i giorni. Anche se abbacchiato sta passando nel dimenticatoio, il libro è utilissimo, forse pure per questo, perché ci dà modo di affezionarsi a un termine come fosse una persona, con la propria storia, figli connessi.
È uno dei testi che sarà utilizzato nel corso di scrittura creativa, sezione Corso di scrittura di testo teatrale, cinematografico e sceneggiatura (lingua italiana):
Ah! Abbacchiato: chi lo disse la prima volta? Michelangelo Buonarroti il Giovane, scrittore fiorentino, nipote del più famoso Michelangelo Buonarroti.