L’ anello di congiunzione tra Alchimia e Medicina: Mario Zuccaro
Di lui così descrive il Capaccio ne Il Forestiero[2]: …con l’elevatezza del suo ingegno, legendo, scrivendo, osservando,II scuopre ogni hora secreti reconditi di natura, e si rende insigne et eminentissimo o sia nella cattedra, o dispensi all’ammalato, o sia nei collegii, tromba della medicina Queste parole, ci permettono di affermare che Mario Zuccaro sia stata un medico molto considerato al suo tempo e anche molto critico col mondo scientifico dell’epoca. A Tal proposito lo stesso Leonardo di Capua in una sua opera[3] : Miseri, ed infelici noi, se ‘l Mondo arrivasse a sapere mai debolezze nostre, che né meno se possima pomettere colla nostra Medicina a guarir un picciolo carboncello, certamente, che ne converrebbe apparar altro mestiere Inoltre, ha impostato, oggi diremmo, un percorso riabilitativo basato fondamentalmente sull’alimentazione, in alcune patologie debilitanti[4],[5]. Per tale motivo è stato in contrasto con il Faber. Questo lo desumiamo da una relazione di Gabrieli[6], in viene ipotizzato dallo Scalinci l’incontro della venuta a Napoli del medico tedesco con lo Zuccaro, in occasione della suo viaggio nel Viceregno per giovare Campanella. Per quanto concerne la sua attività didattica, sappiamo dal Cortese[7], che egli ha vinto il concorso il 24 novembre 1621 e ha tenuto la cattedra fino al 1635, anno della sua morte. Ha lasciato, alla sua morte una cospicua rendita alla Santa Casa
[1]Ercole Cannavale, Lo studio di Napoli nel Rinascimento, Napoli 1895 [2] Giulio Cesare Capaccio, Il Forastiero, Napoli, 1634, pag. 6 [3] Leonardo Di Capua, Dell’incertezza della medicina, rag. 6 [4] Leonardo Di Capua, Parere del signor Leonardo di Capua divisato in otto ragionamenti, Napoli, 1681, pag. 116 [5] De vera ac methodica nutriendi ratione Neapoli vsurpata pro curandis morbis disputatio unica. Ad Marthos de Gorostiola ... Marij Zuchari philosophi ac medici neapolitani theoriam medicinae in gymnasio neapolitano ordinarie profitensis . - Neapoli : apud Io. Baptistam Subtilem, 1602. - [8], 71, [1] p. ; 4º. [6] Giuseppe Gabrieli, Contributi alla storia dell’ Accademia dei Lincei, Roma 1989, vol. II pag. 1201 [7] N. Cortese, l’ Età Spagnuola, In Storia dell’ Università di Napoli, Napoli, 1934, pag. 348 |
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