Artifici: il mistero della natura e l'esigenza di tutelarla
La moda di analizzare la parola, magari esplodesse davvero, potrebbe spingersi sino ad apparire leziosa per ricercatezza. Potrebbe anche ridursi a un gioco di basso profilo, giungere alla parola scurrile. Rileva, tuttavia, il suo essere codice; la indubbia capacità di trasportare significati. Accade la stessa cosa con le immagini. Si potrebbe cogliere aspetti marginali, ma facili, come accade davanti a un corpo nudo, oppure indagare la sua bidimensionalità, far scattare la molla creativa ed entrare nel mondo dei ricordi, nella tridimensionalità che sentiamo come reale. È, quello trasportato dalla immagine, un codice più agevole da decodificare del primo, anche se non sempre, giacché di fronte a una Opera d’Arte possono rilevarsi reazioni molteplici, inattese, sorprendenti, in base alla cultura di chi osservi. Infine c’è il codice più universale: quello della musica che si regge su un impianto, il numero di note, che è sempre lo stesso, dappertutto, eppure ancora ricco di potenzialità, misterioso. Basti pensare al rumore di fondo del’universo, o all’approccio esoterico in base al quale vi sarebbe un legame tra una nota, la nota della creazione ovvero il Sol (detta “la quinta dominante”). A una serie di considerazioni di carattere metafisico giunse il controverso Rol che sottolineò l'associazione tra suoni e colori e altri elementi. Formulò una teoria che scrisse sul suo diario quando, a suo dire, ne ebbe esperienza diretta: "Ho scoperto una tremenda legge che lega il colore verde, la quinta musicale ed il calore. Ho perduto la gioia di vivere. La potenza mi fa paura. Non scriverò più nulla!". Era il 28 luglio 1927 e si trovava a Parigi. Questo approccio non è lontano dai misteri di altri codici, quelli del DNA. Questo video nasce da un impulso legato alla parola ARTIFICIO, cui giungemmo alcuni mesi fa grazie a una mail del dr. Andrea Macchia, specialista in Conservazione dei Beni Culturali, che agita idee e organizza eventi in un rapporto scientifico con la Università Sapienza, Dipartimento di Chimica, Roma, che trovano concreta applicazione nel Museo “Primo Levi”, ha sede proprio nel Dipartimento di Chimica, diretto dal Prof. Luigi Campanella. Stando nel gioco e usando il Sabatini Coletti, reperito nel web, artificio significa:
Ecco, in questa definizione c’è il senso del video. Ne abbiamo aggiunto solo un altro, un aspetto che speriamo si colga, ARTIFICIO come fare arte. L’esplosione cui si allude è, appare sin troppo evidente, nei meccanismi a tutela della natura, ormai saltati. Gli stessi meccanismi sono e-saltati da immagini tratte dal film Zabriskie Point, un film del 1970 diretto da Michelangelo Antonioni. |
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