Ombre sul futuro del Regno Unito
Era prevedibile che la scomparsa (a 96 anni) di Elisabetta II avrebbe causato problemi alla famiglia reale inglese. Personalità carismatica, Elisabetta non era mai stata oggetto di contestazioni e tutti, inclusa la minoranza repubblicana della popolazione, la rispettavano per i servizi resi al Paese nel corso del suo lunghissimo regno. Ora al figlio 75enne, salito al trono da poco più di un anno con il nome di Carlo III, è stato diagnosticato un cancro che gli impedisce di svolgere appieno le sue funzioni. Come se non bastasse, pure Kate Middleton, moglie di William, principe di Galles ed erede al trono, ha subito un’operazione chirurgica della quale si sa poco, tranne che riguarda l’addome. Dal canto suo Harry, fratello minore di William e come lui figlio di Carlo e Lady Diana, ha adottato una posizione di rottura pubblicando un libro in cui la casa reale viene pesantemente criticata e accusata, tra l’altro, di razzismo. E, per motivi vari, anche altri membri della famiglia – come il principe Andrea - non sono più in “servizio attivo”, il che ha costretto il re ad appoggiarsi soltanto alla sorella Anna e al fratello Edoardo. Tuttavia non è soltanto la casa reale a trovarsi in difficoltà. Il Regno Unito attraversa infatti un periodo difficile, e la Brexit non sembra aver giovato molto al Paese. Le pulsioni indipendentiste della Scozia e quelle meno forti del Galles indicano che l’unità del Regno non è più solida come un tempo.
A ciò si aggiunga il fatto più eclatante. Nell’Irlanda del Nord, o Ulster, la 47enne Michelle O’Neill è diventata la nuova premier, prima cattolica repubblicana a ricoprire tale incarico. Appartiene al Sinn Féin, da sempre considerato il braccio politico dell’IRA (Irish Republican Army), la formazione politico-militare che per decenni ha combattuto, armi in pugno, contro gli inglesi per giungere alla riunificazione dell’Ulster con l’Eire, vale a dire la Repubblica d’Irlanda, stato indipendente e membro della Ue. Ciò evoca ricordi dolorosi, poiché Lord Louis Mountbatten, zio dell’attuale re Carlo III, fu ucciso nel 1979 in un attentato organizzato proprio dall’IRA. Nell’Ulster il cambiamento è avvenuto dopo che gli unionisti protestanti, fedeli alla corona britannica, sono diventati minoranza rispetto ai cattolici repubblicani che puntano all’unificazione delle due Irlande, (Eire e Ulster). E in Scozia il nuovo premier è Humza Yousaf. Musulmano e di origine pakistana, pure lui pare deciso a proseguire sulla strada dell’indipendenza da Londra. Si tratta ora di vedere se l’istituzione monarchica, che è contestata da settori finora minoritari della popolazione, reggerà alla prova. Con la scomparsa di Elisabetta è finita un’epoca, e non è detto che il Regno torni al suo antico splendore. Si rischia, insomma, che il vecchio Regno Unito si riduca alla sola Inghilterra, con la scomparsa dell’espressione “Gran Bretagna”. |
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