Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

Il realismo radicale di Tadeusz Kotarbinski

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Tadeusz Kotarbinskiè uno dei principali esponenti della filosofia analitica polacca, nato a Varsavia nel 1886, e morto nel 1981. Ha esercitato un grande influsso in Polonia, anche per la sua personalità, sia sul piano filosofico che su quello politico.

A suo avviso la logica, che dev’essere rigorosamente esatta, si identifica con la filosofia in senso ampio, includendovi la gnoseologia (o teoria della conoscenza), la metodologia delle scienze e l’etica. La sua concezione ontologica generale si definisce pansomatismo.

Professore all’Università di Varsavia, scrisse, tra l’altro: Elementy teorji poznania, logiki formalnej i metodologji nauk (Elementi di teoria della conoscenza, logica formale e metodologia delle scienze), Leopoli 1929 (2a ed., Breslavia 1961). Questa, che è la sua opera principale, è stata tradotta in inglese: Gnosiology, Oxford 1966; Traktat o dobrej robocie (Trattato sul buon lavoro), Lodz 1955: The Fuudamental Ideas of Pansomatism, in “Mind”, 1955, pp. 488-500; Sprawy sumienia (Questioni dì etica), Varsavia 1956; La logique en Pologne, in R. Klibansky (ed.), Philosophy in the Mid-Century, La Nuova Italia, Firenze, pp. 45-52; La philosophie dans la Pologne contemporaine, ivi, pp. 224-35: in italiano, I princìpi di un’etica indipendente, in “Rivista di Filosofia”, 1959, pp. 3-14.

Kotarbinski non nega soltanto la realtà del soggetto, ma pure ogni tipo di oggettività ipostatizzata (cose, relazioni, qualità).

Sono, a suo avviso, frutto di illusioni che ci procura il linguaggio. I soli termini dotati di significato sono quelli che si riferiscono a oggetti individuali e concreti.

Nel mondo esistono unicamente corpi sia fisici che sensibili, ai quali si riduce anche ciò che viene ritenuto spirito o anima. Kotarbinski denomina il suo sistema filosofico “reismo”, “concretismo” o “realismo radicale”.

Di notevole interesse la sua ontologia radicalmente realista, che altro non è se non una variante della tesi classica della metafisica empirista, secondo cui esistono soltanto le cose che possiamo esperire con i sensi.

Tuttavia, a conferma del ruolo centrale svolto dall’analisi del linguaggio nella Scuola di Varsavia-Leopoli, la teoria di Kotarbinski, che è in ultima istanza ontologica in quanto intende parlare del mondo, si fregia dell’appellativo di “semantica”, in quanto a suo parere una teoria riguardante il mondo non potrebbe non essere basata su “fatti” concernenti il linguaggio attraverso il quale noi riusciamo a descrivere il mondo stesso.

Per una bibliografia dell’Autore di vedano Z. Jordan, The Development of Mathematical Logic and Logical Positivism in Poland between the two Wars, New York 1945: Z. Jordan, Philosophv and Ideology, Dordrecht 1963; F. Barone, Il neopositivismo logico (2 voll.), Laterza, Roma-Bari, 1977, 2a ed.; J. Wolenski, Logic and Philosophy in the Lvov-Warsaw School, Dordrecht 1989; M. Marsonet, La metafisica negata..Logica, ontologia, filosofia analitica, Angeli, Milano 1990; J. Wolenski (ed.), Kotarbinski: Logic, Semantics and Ontology, Dordrecht 1990.

 

         

 

 

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