Addio a Marcella Marmo
È morta Marcella Marmo, mia carissima collega, con la quale ho condiviso per molti anni lo studio presso l'Università. Occasione per confronti continui, sempre stimolanti, frutto di letture raffinate dei testi, mai banali, che proponeva con grande coinvolgimento agli studenti, ai tesisti e ai dottorandi. Nella sua casa, dove ci siamo incontrate di recente, si respirava un'atmosfera unica, colma di stratificazioni e legami intellettuali, nei quali si incrociavano la storia familiare e quella della città, attraverso i percorsi dell'arte, della storia, della letteratura. Le avevo suggerito di scrivere sui suoi anni giovanili, di cui parlava spesso, con nostalgia non solo di un percorso personale, ma come modello di impegno, non plateale e ostentato, bensì aspirazione alla riflessione e allo studio. Non la dimenticherò, soprattutto perché non voglio e non posso dimenticarla. Marcella Marmo è stata professore ordinario di Storia Contemporanea presso l'Università di Napoli “Federico II” ed autrice di numerose ricerche su tematiche di storia delle strutture economico- sociali di Napoli e della criminalità. Tra i suoi libri figurano: Il proletariato industriale a Napoli in età liberale (1880- 1914), (Guida editori, 1978), Camorra e criminalità organizzata in Campania, (Liguori, 1988, con Francesco Barbagallo e Mauro Calise) e Il coltello e il mercato. La camorra prima e dopo l'unità d'Italia, (L'Ancora del Mediterraneo, 2011). È scomparsa a Napoli il 6 gennaio 2022. Aveva 74 anni.
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