Il Rinascimento Pop di David LaChapelle
David LaChapelle, ospitato fino al 6 marzo nella Cappella Palatina del Maschio Angioino, è uno degli artisti più influenti del panorama contemporaneo, soprattutto per l'aspirazione a dialogare con il Rinascimento consentendo l'artificio del classicismo di leggere paure, desideri e ossessioni di oggi. E così Deluge si immerge in un nuovo diluvio biblico a Las Vegas, Rape of Africa tramuta Naomi Campbell in una Venere Botticelliana nel fondo delle miniere d'oro africane, le nature morte di Landscape e Gas montano un prospetto oggettivato con materiali di risulta, presi in raffinerie di petrolio e stazioni di servizio, che assurgono a reliquie sopra la terra che viene rivendicata dalla natura. Fra le opere, con alcune mai esposte prima, troviamo dei negativi fotografici che LaChapelle dipinse gradualmente negli anni ottanta, un tempo di riflessione sulla caducità legata all'epidemia di AIDS, inserite per la prima volta in un contesto cities pacific che rivela il concetto di installazione studiato appositamente per la città, mentre opera simbolo della mostra è Behold, nella quale il fotografo viene come catturato dalla ricerca di spiritualità.
«Un grande artista internazionale, noi stiamo lavorando e lavoreremo sempre di più per rafforzare la dimensione internazionale dell'offerta culturale della nostra città. Il fatto che un artista importante come LaChapelle abbia scelto Napoli per questa installazione in un luogo simbolico, iconico della città, come la Cappella Palatina del Maschio Angioino, rappresenta un segnale molto positivo di una stagione che vuole mettere la cultura al centro del futuro della città.» [Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli]
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Nel suo genere è una mostra unica perché si propone di indagare nell'intimo del lavoro dell'artista e con 40 opere esposte ripercorre i momenti principali della sua carriera.