L'Ossario dei Caduti Garibaldini. La reazione allo sfregio
La reazione civile è stata immediata e indignata. Il 7 novembre 2021, con in testa il sindaco, Francesco Buzzo si è svolta una riuscita manifestazione in collaborazione con i Comuni vicini, le associazioni, l’Arma dei Carabinieri, il Comitato di Caserta dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano. Preceduto dallo stendardo del Comune, dai due sindaci (di Valle di Maddaloni e di Cervino), dagli assessori e consiglieri presenti, col tricolore del suddetto Comitato e il direttore di esso che portava la corona di alloro, il corteo si è portato presso il monumento vandalizzato ad esprimere la reazione e il cordoglio civili e il dovere, l’impegno di non dimenticare, sempre grati a coloro che diedero la vita per far nascere storicamente l’Unità d’Italia. Particolarmente in quel luogo sacro alla Patria, dei Ponti a Valle, il 1° ottobre 1860 (come in tanti altri dell’intera Penisola, al Nord, al Centro, al Sud, nelle Isole), giovani idealisti di tutta Italia guidati dall’eroe Nino Bixio riuscirono a fermare e sconfiggere le truppe mercenarie bavaresi dell’illiberale regno borbonico delle Due Sicilie, scandalo dell’Europa per il suo sistema carcerario e per il clima di persecuzione verso ogni forma di dissenso e di modernizzazione.
Dopo la deposizione della corona e dei fiori, ha preso la parola con essenziali e precise riflessioni, il sindaco dott. Buzzo, seguito da brevi riferimenti storici da parte del prof. Terracciano, direttore del suddetto Comitato e promotore questa iniziativa finalizzata a riaffermare i valori nazionali, offesi dal gesto infame proprio nella notte precedente il 4 novembre, giornata commemorativa delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale. Il sindaco Buzzo nel suo intervento ha assicurato alla cittadinanza un tempestivo intervento per il restauro del monumento costituendo un Comitato con deliberazione del Consiglio Comunale, affinchè l’Ossario risorgimentale possa continuare ad essere esempio alle giovani generazioni di alto senso del dovere e come rappresentazione dell’Unità d’Italia, sacra ieri come oggi.
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