Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

Ricordando la Comune di Parigi

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Il 28 maggio 2021 è ricorso Il 150mo anniversario della sanguinosa fine della Comune di Parigi (28 maggio 1871).

Fu la fine del sogno di una Repubblica libera, laica, democratica, sociale, internazionalista, durato appena 70 giorni.

Fu la strage indiscriminata di uomini donne e anche ragazzi (circa 30 mila morti) da parte di militari disumani scatenati contro i loro stessi fratelli e sorelle (mentre erano vili contro i prussiani che occupavano allora la Francia, affrontati con dignità solo da Garibaldi a Digione nel gennaio 1871, con il sacrificio di tanti volontari italiani, tra i quali il napoletano Giorgio Imbriani), aizzati da reazionari, clericali, possidenti senza scrupoli e cuore, in massima parte.

Costoro osarono chiamarsi anche loro ‘repubblicani’, colmi di complicità del precedente regime clericale-assolutista bonapartista di Napoleone III, che aveva tra l’altro assassinato nel 1849 la memorabile Repubblica Romana di Mameli, Garibaldi, Pisacane, su invocazione del disumano papa Pio IX in fuga a Gaeta.

Nessuno, in questo paese immemore, ha ricordato quella vicenda e quella strage, dalla quale trarre tanti preziosi insegnamenti civili e politici. Noi almeno lo abbiamo fatto.

 

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