Il morbo dell’antitalianità
L’antitalianità è un odio cieco e fanatico contro l’Italia unita e libera. Da molto tempo centri religiosi cattolico clericali e non religiosi, con fare arrogante e sprezzante delle leggi della Repubblica Italiana, spadroneggiano a livello scritto e su internet, in modo organizzato e in politica, offendendo verità storiche assodate dalla storiografia scientifica italiana, europea, mondiale, l’Italia unita e le sue memorie fondanti come Mazzini, Garibaldi, Vittorio Emanuele II, Cavour, Mameli, a onta delle norme precise del codice penale vigente. Leghisti, venetisti, nostalgici papalini, neoborbonici, sicilianisti e sardisti, qualunquisti incolti, con scritti colmi zeppi di falsificazioni storiche, contro tutta la comunità scientifica, intossicano la vita civile. Oltre le lodevoli azioni di contrasto di storici rigorosi e di gruppi devoti ai valori della Patria Italia, civili, culturali, politici, è necessario che la magistratura, così sollecita giustamente contro gruppi estremisti nemici della convivenza civile (tipo neofascisti e neonazisti), si attivi con la stessa intransigenza contro falsificatori costanti della memoria collettiva, che producono danni civili superiori a quelli sopra citati, ai quali somigliano. Una seria Repubblica democratica ha il dovere di difendere i propri cittadini e le proprie cittadine e non può tollerare che un veleno civile circoli liberamente.
Non si può tollerare che in pieno Duemila vi siano nostalgie ed esaltazioni organizzate di secolari regimi assolutisti, tirannici, polizieschi, arbitrari, negatori degli elementari diritti civili, politici, sociali, che costituiscono il fondamento della nostra attuale società libera, laica, civile. Troppo spesso si dimentica che essa è figlia del Primo e del Secondo Risorgimento e che è stata realizzata solo, grazie a sacrifici inimmaginabili fino al Martirio dei patrioti, che hanno incominciato a sgretolare e sciogliere con uno sforzo immane (con gli inevitabili limiti ed errori di ogni impresa storica nella vita di tutti i Popoli del mondo, perché l’Umanità non è perfetta per sua condizione esistenziale) quelle matasse antropologiche e sociali mostruose a partire dal 1861. Quel mondo disumano millenario dei regimi oscurantisti ha prodotto, si ripete, una complicata matassa antropologico-culturale, i cui effetti velenosi durano ancora oggi nel profondo della psicologia collettiva ed è compito di generazioni libere prenderle decisamente di petto e scioglierle una volta per tutte per un presente ed un futuro migliore. |
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