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INTERVISTA DI ALBERTO BALDAZZI di OSSERVATORIO TG-ARTICOLO 21 a LORENZO DIANA, Coordinatore nazionale de “La Rete per la Legalità”


BALDAZZI:"Lorenzo Diana, una volta tanto i Tg si sono occupati oggi, anche inseguendo la logica della “fiction” con l’arresto spettacolare nel cunicolo, di un’importante operazione contro la criminalità organizzata. Però questo avviene una volta ogni tanto. L’impegno dell’informazione nel rappresentare che cos’è la criminalità organizzata, soprattutto in certi territori, ma – sappiamo bene – non solo al sud, è abbastanza latitante …


DIANA:“L’informazione deve essere seria e dare conto della la realtà. Giovanni Falcone definiva la mafia un “fenomeno umano, con un inizio e una fine, ma un problema serio e grave”. La mafia non appare quotidianamente come un problema serio e grave nella rappresentazione quotidiana che viene fatta dall’informazione. L’informazione, se accende i riflettori, ci aiuta a risolvere questo problema serio e grave. Per questo oggi otteniamo un risultato anche grazie ai riflettori accesi con l’informazione, con il successo di “Gomorra” di Roberto Saviano. L’informazione può dare un grande contributo alla crescita di civiltà e territori che sono sotto l’oppressione mafiosa.”


BALDAZZI:Il precedente governo si era caratterizzato anche con alcune presenze “inquietanti”, come quella di Cosentino - nome che riemerge in prima pagina in questi giorni e in queste ore. Il nuovo governo è fatto di persone sicuramente tutte per bene, però noi abbiamo notato che, nel momento del suo insediamento, Monti nel suo programma non ha fatto riferimento alla lotta contro la criminalità organizzata, ma può essere stata solo una dimenticanza. Cosa c’è da aspettarsi da questo governo nelle sue azioni? E poi un’ultima battuta su chi rivendica i meriti: e se lo facesse oggi il neo ministro Cancellieri, come lo faceva prima Maroni, cosa ci direbbe Lorenzo Diana?


DIANA:“Se lo facesse l’attuale ministro sorriderei, come sorridevo prima quando si attribuì i meriti il ministro Maroni. Perché questo è un lavoro encomiabile e paziente di servitori dello Stato- magistrati, poliziotti e carabinieri – che oggi raggiungono uno straordinario successo; ma noi abbiamo bisogno di dare costanza e ordinarietà all’impegno delle istituzioni contro le mafie. Per questo dal governo Monti io mi aspetterei che sia aggiunta tra le priorità dell’agenda di governo la lotta alle mafie. Non averlo citato da parte di Monti è un fatto grave, non può essere una dimenticanza e se fosse stata una dimenticanza sarebbe altrettanto grave.

Non può bastare passare dal fastidio contro la giurisdizione e le leggi, che si notava nel governo Berlusconi, al silenzio totale.

 

Abbiamo bisogno di passare dal “fastidio” contro le leggi, dall’attacco e dalla polemica contro i magistrati ad una dichiarata guerra alle mafie. Anche perché questa è una riforma che non costa, che aiuta a liberare i territori e il Mezzogiorno, che rende il paese più moderno. Come si può pensare di rendere il paese più competitivo senza liberarlo dalle mafie? Questo io mi aspetto da Monti, se vuole essere un governo serio.”

 

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