La crisi dell’Ordine Liberale
Il cosiddetto Ordine Liberale, costituito dal Club ristretto delle Potenze Occidentali, Stati Uniti, Unione Europea e Giappone, regolato dal Capitalismo globale tardo imperialistico americano, protetto e garantito dall’Arsenale atomico della Balena nord atlantica, definito e delimitato dallo Stato di Diritto borghese e dal Parlamentarismo delle Democrazie capitalistiche borghesi occidentali, vacilla, anzi si frantuma in mille pezzi rotolanti verso il Baratro del Caos e dell’Incognito. Il Pendolo del Potere Mondiale sembra sempre più oscillare verso Oriente, abbandonando le due opposte Sponde dell’Atlantico. Il Dragone Cinese, malgrado le guerre commerciali sostenute e patrocinate dalla Balena Bianca Nord-Americana e da essa scatenate per riportare in gabbia e riaddomesticare le Belva Asiatica e malgrado le sospette provvidenziali recenti epidemie, per quanto reali e colpevolmente occultate, abilmente enfatizzate e strumentalizzate dal Sovranismo razzista occidentale, non rallenta e non indebolisce, se non quasi impercettibilmente e marginalmente, la forza aggressiva delle sue mortali zampate all’ormai non più bello e ancor più fragile Condominio euroamericano del Mondo.
Il Dragone cinese, non solo grazie alla sua superpotenza economica, si avvia a scalzare il Primato Geopolitico e Strategico Globale nord-americano, preparando, secondo Andrei Tsygankov, Docente all’Università di San Francisco, “le condizioni per una nuova crisi e la successiva spartizione: da Vienna I8I5, a Versailles I9I9, a Yalta I945. Oggi è aperta la transizione per uscire dall’Ordine di Washington, che è poi quell’ordine liberale, sancito dalla vittoria americana nella guerra fredda.” Quando gli indiscussi Padroni del mondo erano gli Stati Uniti con la loro supremazia globale e totale capitalistica tardoimperialistica vincente e trionfante, vigeva, si propagava e si sosteneva anche ideologicamente e culturalmente la dottrina totemica e la pratica fideistica del Liberismo Economico. Ora che le Ombre cinesi si addensano all’orizzonte e oscurano sempre più il cielo a stelle e strisce e gli Stati Uniti vacillano sotto l’immenso e schiacciante peso dell’Economia cinese globalizzata, rampante e trionfante, si riesuma il cadavere fradicio e putrefatto del Protezionismo economico con dazi e balzelli a tutela delle merci e dei Mercati americani incapaci di resistere alla Concorrenza cinese. Protezionismo, Interventismo, Statalismo sono l’altra faccia del Capitalismo tardoimperialistico occidentale, che, quando il suo mantra liberistico comincia a cedere sotto i colpi della Concorrenza, cinese in questo caso,si rifugia nei confini nazionali e nazionalistici delle Barriere non solo doganali. “La Cina è vicina”, sempre più vicina, il Globo è sempre più confuciano e il “mandarino” è la sua lingua. I ceti medi piccolo-borghesi e le Elites gran- borghesi dirigenti del Tardo imperialismo capitalistico occidentale sono sempre più scossi e impauriti dal lento, ma incalzante e inarrestabile sgretolamento di un Ordine Liberale che si credeva eterno e intangibile come una Bibbia. L’avanzata progressiva del Capitalismo cinese ha influito, come era marxianamente prevedibile, anche sulle ideologie dell’Ordine Liberale. Ora la Globalizzazione non è più una gioiosa opportunità di crescita e di arricchimento generalizzato e garantito per tutti, ovviamente tutti quelli contigui e partecipi delle Prodezze del Capitale occidentale, ma un pericoloso e pernicioso Spettro al servizio esclusivo degli interessi imperialistici del Dragone Cinese. Allora ecco il sorgere delle Teorie della Decrescita Felice, della fine della Democrazia, del Razzismo e della Xenofobia, del Sovranismo,del Populismo, del Superomismo, del Neo-fascismo e Neo-nazismo: l’Orgia del Potere decadente e delle Ideologie della Crisi e della Paura asiatica. La spallata cinese investe e agisce ovviamente e inevitabilmente anche sul tessuto sociale oltre che ideologico delle società veteroimperialistiche occidentali che le Elites dirigenti delle due Sponde dell’Atlantico non riescono neppure più a condizionare, a incanalare e a controllare né nelle urne elettorali e tanto meno nelle illusioni, (delusioni), ideologiche . Insurrezioni elettoralistiche, insurrezioni pensionistiche, insurrezioni xenofobe, insurrezioni sovraniste e populiste disorientano e scuotono le classi dirigenti e dominanti del Tardo imperialismo capitalistico occidentale. E soprattutto in Europa le minacciose e sempre più vicine e cupe Ombre cinesi sembrano addirittura mettere a dura prova l’esistenza, la sussistenza e la resistenza di un’Unione Europea che è ritenuta responsabile e la causa principale del loro progressivo e graduale declassamento e della loro incipiente proletarizzazione da parte dei ceti medi piccolo- borghesi, incapaci, anche grazie all’Oscurantismo medievale e neofeudale trionfante di ignoranza, impoverimento materiale, culturale e morale , di guardare aldi là del loro miserrimo orticello parrocchiale. I ceti medi piccolo-borghesi non possono e non vogliono prendere atto di un processo capitalistico tardoimperialistico sempre più dominato dalla Cina destinato a proletarizzarli. E’ molto più facile e politicamente corretto prendere per capri espiatori gli extracomunitari e i derelitti della Terra piuttosto che riconoscere la loro inevitabile proletarizzazione e attrezzarsi per la imminente lotta contro il loro vero avversario che certamente non è nemmeno l’operaio cinese. |
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