25 Aprile, una data epocale
La festa della Liberazione del 25 aprile ricorda la fine definitiva del regime illiberale, antidemocratico, antisemita del fascismo, alleato col demoniaco nazismo tedesco-austriaco, negazione quindi assoluta del Risorgimento liberale, democratico, che diede agli ebrei i pieni diritti civili e politici, cacció dalla penisola il nemico secolare, l’Austria, e pose fine allo Stato della Chiesa cattolica, nemica millenaria dell’Unità e della Libertà della Patria, centrale ideologica e politica dell’antisemitismo e della lotta frontale contro il liberalismo, la democrazia, il socialismo e i diritti civili, politici, sociali da essi banditi e promossi.
E’una data epocale, perché ricorda anche la fine della tragica e disumana Seconda Guerra Mondiale, con la vittoria salvifica delle forze della Libertà e della Democrazia (Inghilterra e Stati Uniti anzitutto) con l’aiuto importante nella seconda parte della guerra dell’Unione Sovietica, che, pur stato totalitario, per difesa nazionale dall’aggressione dei nazisti e poi anche dei fascisti, di cui era stata alleata nella prima parte della guerra (1939-1941), passò per sua salvezza e dignità storica (l’unica pagina nobile di una vicenda tragica) dalla parte degli Alleati. Il 25 aprile ricorda le sofferenze e i Caduti nella lotta contro il fascismo dalla sua affermazione alla sua definitiva sconfitta, da Matteotti, Amendola, Gobetti, Gramsci, Carlo e Nello Rosselli, ai reclusi e confinati, ai combattenti nella Guerra di Spagna, ai Partigiani di ogni orientamento politico antifascista che, sulle montagne e nelle città, specialmente dell’Italia centro-settentrionale, combatterono il fascismo ed il nazismo in quelle zone annidato ed egemone, dal settembre 1943 all’aprile 1945, in appoggio e in collaborazione con gli Alleati inglesi ed americani, che avanzavano man mano ed alla cui potenza militare si deve, come si è detto, la sconfitta epocale, in Italia, in Europa, nel mondo, dei totalitarismi nazista e fascista e dell’imperialismo giapponese. Sempre sono da onorare quei nobili Antifascisti che, a costo anche della vita, hanno contribuito in modo importante a restituire all’Italia libertà, democrazia, dignità internazionale, e a dare un contributo all’epocale vittoria mondiale contro i tre totalitarismi (nazista, fascista, giapponese). Tutte le forze che hanno dato il loro contributo di opposizione antifascista ed antinazista in tutte le varie forme del loro impegno hanno il diritto ed il dovere di celebrare questa data, che solo gli infami e antirisorgimentali eredi e nostalgici del totalitarismo fascista, nemico storico e traditore, nella sua ispirazione di fondo, dell’Italia risorgimentale, criticano o tentano di offendere e di annullare. Tra i tanti antifascismi sono doverosamente da richiamare quelli che furono in primo piano in senso numerico in quella lotta, specialmente nel periodo partigiano. Innanzitutto le formazioni Garibaldi comuniste (oscillanti in modo contraddittorio, a volte tragico, tra nuovo Risorgimento e stalinismo). Poi quelle idealmente e politicamente più limpidamente coerenti di Giustizia e Libertà del Partito d’Azione, che diedero il maggiore contributo in termini di Caduti e di lotta e che richiamano nella loro stessa denominazione la stella polare di fondo del loro indimenticabile impegno ossia di far tornare il Risorgimento, arricchito di nuove dimensioni, repubblicano e non più monarchico. Un Risorgimento più pienamente e compiutamente democratico col ruolo centrale politico da assegnare alle donne (protagoniste importanti tra l’altro della lotta partigiana), più pienamente concentrato a garantire i diritti sociali accanto a quelli civili e politici. Un Risorgimento promotore di solidarietà internazionale, nella direzione della Pace e dell’Unione Europea, in ferrea alleanza solo con gli Stati Liberi e Democratici, in particolare gli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Francia, che hanno aiutato l’Italia a recuperare e ritrovare libertà e democrazia, coi Caduti americani, inglesi, francesi nei Cimiteri presenti in varie parti d’Italia, sempre da onorare coi nostri Caduti antifascisti.
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