Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

Le due Cine

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Mai come prima si è tanto sentito parlare della Cina da cui nel dicembre del 2019 ha avuto origine il Coronavirus, causa dell’attuale pandemia che sta flagellando il mondo intero.

Il primo focolaio è partito dalla città di Wuhan, esteso capoluogo della provincia di Hubei nella Cina continentale comunista, che fa da padrona minacciosa nell’area del Pacifico (contrastata solo dagli Stati Uniti e dalla democratica India)  e ben distinta dalla Repubblica democratica di Cina, nota anche come Taiwan dal nome dell’isola principale che costituisce l’entità statale,  esclusa dall’Onu e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

La dittatura comunista della Repubblica Popolare Cinese si esprime non solo all’interno contro il suo popolo,  ma anche nella politica estera che, con la potenza militare ed economica, e con un intreccio capitalista-comunista, unico nella storia, impone al mondo delle scelte indegne ed inaccettabili.

Mentre esistono situazioni nel mondo, tipo la comunista Corea del Nord e la democratica Corea del Sud, la Cina comunista minaccia chiunque voglia riconoscere l’esistenza di un altro Stato cinese, come la libera e democratica Taiwan, costituito da 23 milioni di abitanti, più grande ad es. della Romania (circa 20 milioni di abitanti) e vicina alla Corea del Sud (25 milioni di abitanti).

Con la tenacia, la pazienza, la sopportazione, tipiche del  popolo cinese dalla millenaria civiltà, Taiwan ha difeso, dopo l’affermazione comunista del 1949, la sua indipendenza e il suo diritto ad una società democratica, con l’aiuto degli Stati Uniti.

Se nella storia del mondo non fossero esistiti gli Stati Uniti insieme all’Inghilterra, con la loro potenza economica e militare, la Terra avrebbe conosciuto le vittorie dei dittatoriali nazismo, fascismo, comunismo sovietico, imperialismo giapponese, con un cupo e disumano dominio sulle generazioni dal secondo dopoguerra ad oggi.

 

Taiwan ha affrontato da sola il coronavirus, riuscendo a contenerlo in tempo con pochi contagiati e pochi morti, perché con suoi canali segreti cinesi  è riuscita ad intuire la gravità del nuovo virus.

Purtroppo non ha potuto dare un contributo più esteso a causa dalla minaccia dittatoriale comunista cinese, che incombe sugli organismi mondiali. Inoltre Taiwan non fa parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e non ha potuto quindi far sentire formalmente e fortemente la sua voce.

Dal 2016 la presidente è Tsai Ing-wen, prima donna a ricoprire tale incarico.

L’11 gennaio 2020 ha ottenuto il secondo mandato con grande consenso e ampia partecipazione popolare.

Laureata non solo nel suo paese, ma anche a Londra e a New York, Tsai Ing-wen sta portando il suo paese sempre più avanti nel progresso economico, civile e culturale.

È stata segretaria del Partito Progressista Democratico, che fa parte dell’Internazionale Liberale.

La speranza è che la libertà e la democrazia di Taiwan possano estendersi  pacificamente, al povero popolo cinese del continente, che vive sotto il duro tallone della dittatura comunista, costituendo anche un pericolo per il mondo intero.

 

 

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