Fenomeno e Noumeno in Fisica
L'universo è solo spazio. Il tempo è la manifestazione spaziale dell'indeterminazione quantistica. Un oggetto che si muove, cambia il suo spazio nel “tempo”; il suo moto è l’effetto della mia indeterminazione nel valutarne la posizione e l’estensione. L'elettrone diventa nuvoletta grazie all'indeterminazione di Heisenberg. Il concetto di elettrone (noumeno) è immateriale (un puntino fermo e di dimensioni nulle, nella rappresentazione fenomenica più noumenica che c'è) e dunque senza estensione spaziale; la miopia dell'osservatore ne determina l'estensione fisica e dunque spaziale (fenomeno). L'universo è anch'esso un puntino di dimensioni nulle (noumeno, o concetto); la mia stoltezza e miopia di osservatore fenomenico, che si scinde dal tutto per elevarsi ad osservatore, così declassando tutto il resto al rango di oggetto osservato (Principio di Causalità), lo rende nuvola, conferendogli così spazio indeterminato (un po’ qua e un po’ là), da cui la nascita del tempo, che altro non è che un rapporto matematico tra spazi.
Due osservazioni di seguito non danno esattamente lo stesso risultato visivo così come, a livello prettamente macroscopico, l’immagine soggettiva dell’universo che un individuo ha non è necessariamente la stessa che ha il nuovo individuo che gli succede e che lo rimpiazza nel ciclo della vita. Il tempo poi non è niente altro che il nome che viene dato ad una relazione matematica di rapporto tra due spazi differenti; quando dico che per andare da casa al lavoro ho impiegato il tempo di mezz’ora, dico semplicemente che il percorso (spaziale) che separa casa mia dall’azienda in cui lavoro è corrisposto allo spazio di mezza circonferenza orologio percorsa dalla punta della lancetta dei minuti. L’orologio assoluto è l’universo col suo “moto”, effettuato, guarda caso, alla (assoluta) velocità della luce. A mio avviso, nulla di misterioso o di spazialmente quadridimensionale dunque, come invece proposto nella TRR (Teoria della Relatività Ristretta). A livello matematico, invece, il tempo può essere sì considerato una quarta dimensione, così come, se introduco la temperatura, ho poi una quinta dimensione, e così via. Il tempo è un oggetto fenomenico, per mortali indeterministici, non noumenico. Nel mondo dei noumeni, ciò che è è, senza evoluzione temporale; senza indeterminazione. Il noumeno è come l’arcobaleno, in cui le goccioline d’acqua (fenomeni) che lo formano non sono mai le stesse, ma vengono continuamente sostituite da altre goccioline, mentre, alla vista, l’effetto dell’arcobaleno appare continuo. |
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