Non siamo soli nell’infinito Universo
Quella intuizione ricca di promesse è stata man mano confermata, ampliata dalla successiva, straordinaria ricerca scientifica, astronomica e spaziale, fino alla prima scoperta pubblicata sulla rivista Nature Astronomy il 12 settembre 2019, di un gruppo di scienziati inglesi dell’University College di Londra, tra i quali una italiana, Giovanna Tinetti. E’ stato individuato con osservazioni del telescopio spaziale della Nasa Kepler e collegamenti e calcoli straordinari un pianeta lontanissimo (110 anni luce), ma dotato di vapore acqueo, quindi di acqua, nella sua atmosfera, condizione fondamentale e segnale di possibile, sicura vita.
Si tratta di un pianeta otto volte più grande del nostro, una super-terra, ma posta alla giusta distanza dal suo Sole, la stella K2-18, perchè possano esservi condizioni di temperatura adatte alla vita. I ricercatori ne hanno ricostruito le caratteristiche dell'atmosfera grazie ai dati acquisiti nel 2016 e nel 2017 dal telescopio spaziale Hubble, gestito da Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Nasa. Ad oggi sono stati rilevati oltre 4.000 pianeti extrasolari ma non sappiamo molto sulla loro composizione e natura. Protagonisti della nuova caccia ai pianeti potenzialmente abitabili che si è appena aperta sanno i futuri telescopi spaziali. Ciò alimenta fortemente la speranza che non siamo soli come esseri viventi in questo straordinario, misterioso Universo, nostra madre e grembo, nel quale tutti torniamo.
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