Il fanatismo e altro delle donne e le loro colpe storiche
Quando si parla di responsabilità e di colpe storiche si parla spesso al 99 per cento degli uomini. Che gli uomini siano responsabili molto e in prima linea delle tragiche vicende della storia (fanatismi, eccidi, assassini, torture, egoismi, istigazioni a delinquere e complicità, sadismi, stermini) è vero e non si deve e non si puó negare. In tutti i programmi, gli scritti, i racconti dei campi di sterminio si vedono ad esempio solo uomini nazisti. Ma, rimanendo alla sola Germania, più della metà della popolazione era femminile e il consenso totalitario a Hitler era totale e quindi ci si domanda: e le ‘naziste’ cosa hanno fatto e in che modo e in che senso sono corresponsabili di quello che è avvenuto? Non andavano a letto e carezzavano da mogli, amanti, amiche i nazisti fanatici e assassini e non sapevano, dalla a alla zeta, con le loro millenarie, proverbiali, curiosità morbose e furbizie di ogni tipo, cosa decidevano o facevano i loro uomini dal vertice alla base, e non condividevano anche loro e non li confortavano sulla giustezza delle loro azioni, dei loro orientamenti? E questo vale per le ‘fasciste’ italiane e le ‘comuniste’ russe e in mille altri casi tragici del passato, lontano e vicino, e del presente.
Come aveva intuito Vico, la storia la facciamo tutti, non solo i soliti vertici, quindi tutti e tutte, con responsabilità diverse a seconda del livello di potere che abbiamo. Quindi siamo tutti e tutte responsabili della qualità e delle direzioni della vita storica. Non dobbiamo imputare e scaricare le responsabilità al caso, alla fortuna, alla Provvidenza, a Dio, che non c’entrano. Tutto si decide fondamentalmente nella mente e nella coscienza di uomini e donne e nel loro livello di consapevolezza e di responsabilità, di sviluppo o meno. È lì che bisogna puntare i riflettori della ricerca e della riflessione, per capire a fondo la storia, è a quel livello che bisogna operare, se veramente si vuole cambiare in profondità la qualità e la direzione della vita storica, delle umane esistenze, specialmente di questi tempi strabilianti, ma anche, pericolosamente e tragicamente apocalittici (e questo per metà almeno per colpa delle donne). La storia, gli storici e i mezzi di comunicazione di massa dovrebbero quindi dedicarsi di più a illuminare e meditare questo nodale tema. |
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