Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

San Pietro Martire, un gioiello angioino sull'acqua del Sebeto

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La Chiesa di S. Pietro Martire si trova sul corso Umberto I proprio di fronte alla via Mezzocannone e a ridosso della Facoltà di Lettere dell’Università Federico II che è ospitata in quello che un tempo fu il chiostro della Chiesa.

Fu costruita a partire dal 1294 per volere di Carlo II d’Angiò nell’antica zona della Calcaria dove arrivavano alla Porta di Massa le navi provenienti da Massa Lubrense.

Nel corso del tempo la chiesa ha subito diversi restauri e stratificazioni. L’aspetto attuale risale ai due grandi interventi di metà Seicento, quando fu concepito il portale con lo slargo antistante, e di metà Settecento.

Chiusa dal 2010 per inagibilità, la Chiesa è oggi sottoposta a lavori che fanno parte del grande progetto UNESCO per il centro storico della città di Napoli.

Oltre a risolvere il problema dell’acqua che risale dal basso, il progetto prevede diversi interventi di ripristino e di manutenzione, fra cui il consolidamento del pregiato pavimento barocco.

 

Tra i manufatti soggetti a lavori di restauro vi sono anche alcune opere di pittura e di scultura.

 

 

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