Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

Sorrento e Torquato Tasso

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Sorrento si distacca dal mondo napoletano, che è un disordinato paradiso abitato da predatori e dalle loro bande di vario colore, comprese quelle che non finiscono mai da decenni il tratto autostradale Napoli-Pompei-Castellamare di Stabia, e non sistemano mai definitivamente la statale sorrentina con lavori e gallerie in riparazione da anni, con l'assurdo di pullman di turisti provenienti da ogni parte del mondo verso Sorrento, Amalfi, Positano e costretti ad attraversare sensi unici nel centro di Vico Equense, con code chilometriche che offendono il minimo senso di ragionevolezza.

Sorrento ha il razionale parcheggio comunale a pochi passi dal centro storico, dove si avverte ordine e funzionalità, anche con il bagno privato a 0,50 centesimi e l'infopoint vicino, che offre gratis la cartina e la guida.

Stona il primato religioso cattolico che segna il territorio come nel mondo animale con la statua di S.Antonino al centro, all'ingresso della città, mentre la più nobile, alta memoria sorrentina, quella di Torquato Tasso, pur poi ritrovata costantemente, occorre riconoscerlo, è inizialmente nascosta in un angolo della piazza (che è tutta intestata a Lui) e non visibile per chi arriva, pur nella grande dignità della statua e del quadrato arboreo verde.

Non vi sono tuttavia indicazioni precise sulla casa natale e si va a tentoni tra la turistica via S.Cesareo, piena di sorprese nei negozi variopinti, eleganti e anche locali, con esibizione di maioliche e limoncelli.

 

Si chiede Torquato Tassoe non si hanno risposte precise per trovare la casa della sorella di Torquato, Cornelia, e per avviarsi al sacrario tassiano presso Piazza Vittoria, dove vi sono i resti della casa natale ( ma vi è solo un ricordo marmoreo, dietro una inferriata e la vegetazione), uno degli angoli più pittoreschi e suggestivi della bella cittadina. Manca un museo tassiano, che potrebbe agevolare una conoscenza più articolata e profonda del grande poeta e letterato sorrentino.

Sorrento è una gemma paesaggistica, turistica, moderna, con funzionalità e offerte particolari, dai collegamenti con Capri, Amalfi, Positano, al Teatro che ogni sera assicura ai turisti uno spettacolo di musiche, canzoni, balli della tradizione napoletana.

E’una perla rara, che non delude chi la visita con il suo centro storico ampio e vario, i suoi scorci, le sue bellezze e spiega il suo fascino e l'attrazione nel passato di personalità come Goethe, Keats, Scott, Byron, Dickens, Wagner, Nietzsche, Ibsen, Croce, Bartolomeo Capasso, Caruso, autori e interpreti delle canzoni napoletane note in tutto il mondo, a partire da "Torna a Surriento" ( e quasi tutti tornano e non la lasciano).

Eleonora de Fonseca Pimentel, commentando con entusiasmo su "Il Monitore Napoletano" l'ordinanza di Championnet per un ricordo marmoreo di Virgilio, ne auspicava uno anche per Tasso, di cui, prima di Leopardi, seppe cogliere la grandezza, anche perchè consonante con la sua anima artistica, con le predilezioni poetiche e di versificazione, e la esperienza dell'umano dolore, che aveva in comune col grande sorrentino."

 

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