Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

Della laringe strumento musicale

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Dai tempi più remoti la voce umana ha sempre destato un valore  di religiosa meraviglia, che ha lasciato una traccia negli studiosi di tutti i tempi.

La parola è ombra delle cose secondo Eraclito, è una statua vocale per Democrito.

In molte religioni, la voce, col canto, assume un connotato di primaria importanza nel comunicare con Dio.

La voce fisiologica, che ciascuno di noi possiede è un patrimonio sonoro inalienabile, che ci è viatico fedele dalla culla alla tomba (G. Bilancioni).

La voce forma una spiccata caratteristica dell’essere umano. Esistono molte voci ma come diceva Leon Battista Alberti, “non si truova alcuno infra tutto il numero degli uomini, che abbia la voce simile alla voce dell’altro”

 

Attraverso la voce possiamo affermare l’autorità, il comando, l’obbedienza, l’amore… Cosa sarebbe un amore senza parole.

Eurialo D’Ascoli nelle ottave In Laude del canto e del suono d’una donna esprime bene questi concetti.

 

O canto dolce sopra gli altri eletto;

Colmo di pianto, e il pianto di dolcezza:

O cantar dolce, al mondo il più perfetto,

Tanto che l’alma ogni altro canto sprezza


Ma la parola non è sola interprete dell’amore. Infatti, altri sentimenti quale la gioia, il desiderio, il dolore, conviventi inseparabili dell’amore, sono manifestati dal respiro;  questo lo si percepisce anche  dalla variazione delle escursioni della cassa toracica.

La voce può dare delle facili suggestioni nelle folle e negli uditori. Infatti una sua inflessione o un intercalare può dare significativi cambiamenti nel comportamento del genere  umano.

A tal proposito i romani dicevano che l’arte di parlare è difficilissima: “ars eloquendi asperrima”. Giulio Cesare riportava che ogni volta che doveva parlare in pubblico gli tornava in mente l’elogio del silenzio fatto da Anassagora.

L’eloquenza, diceva D’Alambert, consiste “dans le talent de faire passer avec rapidité et d’imprimer avec force dans l’âme des autre les sentiments profonds dont on este pénetré”, senza che questa forma di suggestione occorrano degli artifici convenzionali.

La voce umana si modifica percorrendo i vari toni, si altera, si modifica incessantemente a seconda degli stati emotivi del nostro spirito, pur ritornando poi nella tonalità fondamentale.

In relazione a questo, una grande attrice, quale la Rachel,  restando immobile  pronunziando a voce bassa una frase, metteva i brividi all’uditorio, come pure Maria Callas incantava il pubblico durante le sue performances.

Ma qual è quell’organo umano che contribuisce a tutto questo?

Questo è la laringe.

Da un punto di vista anatomico la laringe è un organo fibromuscolare impari, mediano, posto nel collo. La sue etimologia deriva dal greco  Larynx e quest’ultima da Laryzò che sta a significare dar voce.

L’elemento fondamentale dell’organo sono le corde vocali. Esse, in pratica sono lembi tendinei che, con il passaggio dell'aria, vibrano generando dei suoni, che articolati contribuiscono a formare il linguaggio ed il canto.

In relazione alla produzione della voce, la laringe può essere considerata come analoga a uno strumento musicale ad ancia.

Il meccanismo fondamentale della formazione dei suoni è il passaggio dell'aria emessa dai polmoni attraverso l'apertura della rima glottica. Questa, per effetto della vibrazione delle corde vocali, cambia ritmicamente di ampiezza.

Il movimento fraziona in una serie di soffi il flusso d'aria che attraversa la glottide.

A differenza di un semplice strumento, le corde vocali hanno anche la prerogativa, grazie ad una coor dinazione dei muscoli, di variare rapidamente la lunghezza, la larghezza, lo spessore e la tensione.

Ciò rende possibile il succedersi graduale dei suoni e la loro articolazione armonica.

Le sfumature della voce, le tonalità e la sonorità del canto dipendono da diverse combinazioni del grado di attività di più una dozzina di fasci muscolari, che allargano e restringono l'apertura della glottide, così come tendono o dilatano le corde vocali.


È importante ricordare che, tanto nella produzione dei suoni quanto nell'articolazione del linguaggio, anche la trachea, la faringe, il naso e la bocca svolgono un ruolo fondamentale. La prima come portatrice d'aria, gli ultimi come casse di risonanza.

 

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