Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

La casa di Graziella: Procida ritrova il romanzo di De Lamartine

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Era il 1811 quanto il poeta francese Alphonse De Lamartine durante un suo viaggio giovanile in Italia, soggiornò sull’isola di Procida e rimase folgorato da una giovane isolana dalle umili origini, Graziella. Per lui che fino a quel momento aveva vissuto amori dissoluti, la fanciulla venne presto a rappresentare il prototipo di quell’amore vagheggiato dagli spiriti romantici del tempo.

Vissuto sullo sfondo del paesaggio idilliaco dell’isola, l’amore tra il poeta e la giovane Graziella, poco più che adolescente, ebbe una tragica fine con la morte della giovane durante la penosa attesa del ritorno di lui richiamato in Francia.

Graziella non fu certo un personaggio inventato per  De Lamartine che la rese protagonista del suo romanzo, intitolato appunto “Graziella”, proprio per  espiarne  il divorante senso di colpa.

In realtà questa giovane figlia di pescatori, appena sedicenne, non morì  di pene d’ amore, bensì  di tubercolosi  -  è una verità che traspare dalle lettere che la giovane gli aveva inviato -  ma da allora, grazie al De Lamartine che l’aveva immortalata nel suo breve romanzo, Graziella è divenuta  un personaggio simbolo dell’isola, una sorta di fantasma romantico che aleggia tra quelle stradine tortuose, gli agrumeti e le coste baciate dal mare.

Che l’isola di Procida sia ricca di storia e sia stata luogo di ispirazione per scrittori, artisti e poeti, è cosa notoria.  “L’isola di Arturo”, l’isola dei primi martiri del 1799, l’isola de "Il Postino”  - giusto per citare qualche esempio  -  raccontano storie intramontabili  avvolte  in atmosfere incantevoli che ancora l’isola sa offrire.

Mancava, però, la casa di Graziella, un luogo nel quale procidani e turisti potessero ridare tangibilità al ricordo di questa  sedicenne resa famosa dal  romanzo del De Lamartine.

Ci ha pensato Riccardo Scotto Di Marrazzo un giovane e volenteroso laureato in conservazione per i Beni Culturali, e direttore artistico del museo “La Casa di Graziella”, che ha ricostruito la casa della giovane procidana nelle sale di un palazzo del 1200, in origine appartenuto a Giovanni da Procida, poi Palazzo Baronale, ancor in epoche successive Conservatorio delle Orfane gestito dalle suore, oggi Palazzo della Cultura.

Si trova a Terra Murata nelle immediate vicinanze dell’Abbazia di San Michele.

Le stanze, dalle cui finestre lo strapiombo sul mare già di per sé offre uno spettacolo naturale a dir poco incantevole,  sono state arredate con oggetti di epoca ottocentesca tutti di proprietà della famiglia Scotto Di Marrazzo e quindi non appartenuti in alcun modo alla vera Graziella, della quale poco si conosce se non la sua umile origine, condizione questa che non le avrebbe certo concesso di vivere in una casa così ben arredata, bensì in una modesta dimora di pescatori.

Ciononostante l’idea del dott. Scotto Di Marrazzo è stata quella di voler ricostruire le atmosfere di quel tempo immortalato dal poeta francese, anche  nello stile degli arredi in modo da donare a Graziella quella casa che probabilmente lei tanto sognò e vagheggio durante i suoi spasmi d’amore e malattia,  quale luogo ideale per coronare il suo sogno d’amore con il letterato d’oltralpe.

E’ stato un  dono, dunque, quello di Riccardo Scotto Di Marrazzo, offerto alla memoria storica della sua isola natia che oggi può avvalersi di un ulteriore suggestivo punto di riferimento per procidani e turisti  in cui ritrovare oggetti, memorie e tradizioni  intramontabili che caratterizzano lo spirito dell’isola vivificandone celebri fantasmi.


Procida - Palazzo della Cultura  - Secondo Piano - Terra Murata

ORARIO ESTIVO

Mattina : 10.30- 13.00.

Pomeriggio : 15.00-17.00

tutti i giorni escluso domenica e lunedì pomeriggio

ORARIO INVERNALE

Tutti i giorni dalle 10.30 alle 13.00

Chiuso il lunedì. INGRESSO LIBERO

 

 

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