Cancellata la storia della "Stazione Dohrn"
"La chiusura della Stazione Anton Dohrn, che secondo la bozza governativa di riordino dei centri di ricerca verrebbe accorpata al CNR, cancella con un colpo di spugna non solo una storica istituzione che, in 140 anni di attività, si è affermata tra i più importanti enti di ricerca al mondo nella biologia marina e nell'ecologia, ma anche la possibilità offerte alla comunità internazionale da un Centro di confronto e da una metodologia, unica al mondo per approccio integrato e multidisciplinare, di analisi degli organismi marini e della loro biodiversità". Lo dice l'assessore ai Beni Comuni del Comune di Napoli, Alberto Lucarelli. "La ricerca - e dunque anche le Istituzioni che la rappresentano, quali la Stazione Anton Dohrn, va considerate bene comune, in quanto assolve, per vocazione naturale, a interessi sociali e collettivi, quali il progresso scientifico e la tutela della salute e dell'ecosistema, servendo immediatamente la stessa collettività in persona dei suoi componenti", sottolinea Lucarelli.
Per l'assessore, che si associa agli appelli lanciati dalla comunità culturale e scientifica internazionale, e che chiama ad una grande mobilitazione cittadina in difesa di questo 'bene comune', la Stazione Anton Dohrn "va difesa anche in ragione del suo nuovo Statuto che, dal maggio del 2001, ha permesso la costituzione di una comunità scientifica internazionale di riferimento". (ANSA) |
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