Brindisi: Lorenzo Diana, “Torna il terrore mafioso?”
L’attentato che ha colpito la scuola Morvillo-Falcone di Brindisi, provocando la morte di una studentessa di sedici anni, e diversi feriti, di cui alcuni gravi, rappresenta l’atto più vile e tragico che si possa compiere contro lo Stato e la Democrazia italiana. Per Lorenzo Diana, Presidente della Rete per la Legalità e da anni sotto scorta per il suo impegno contro la criminalità che gli è costato ripetute minacce, “ci troviamo di fronte ad un attentato gravissimo che fa presagire l’apertura di una nuova e tragica fase di terrore mafioso. Ci auguriamo che lo Stato e le Istituzioni di questo Paese si uniscano per accertare, al più presto, la natura e i mandanti di questo attentato, che ci ha fatto precipitare agli anni più bui dello stragismo mafioso dei primi anni novanta”. “Non basta conoscere subito la verità – continua Diana – E’ l’intera società civile che deve unirsi per difendersi e innalzare la guardia nella lotta contro tutte le mafie. E’ giunto il momento di mettere in campo la capacità di reazione del Paese. Chiediamo, quindi, al Ministro dell’Interno di convocare al più presto il comitato nazionale per la sicurezza e l’ordine pubblico per mettere, da subito, in campo tutti gli strumenti di contrasto a queste forme di criminalità inaudita”. L’attentato colpisce una città e una provincia già duramente colpita, nel corso degli ultimi mesi, da diversi attentati e intimidazioni contro tutti i simboli dell’antimafia civile. Paura e timori concreti erano stati denunciati diverse associazioni antiracket e antiusura legate a Sos Impresa e alla Rete per la Legalità. Le denunce, però, non avevano sortito reazioni all’altezza della gravità della situazione, anzi si era notata una certa sottovalutazione della situazione. Ci spiace constatare che, ancora una volta, solo una tragedia ha portato in primo piano lo stato di insicurezza e difficoltà vivono i cittadini italiani, in diverse zone del Paese.
La Rete per la Legalità, Sos Impresa ed il Nuovo Monitore Napoletano si stringono intorno alle famiglie delle vittime e agli studenti e insegnanti di Brindisi.
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