Eleonora de Fonseca Pimentel, ricordandoti

22 marzo - giornata mondiale dell'acqua

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Il Governo rispetti il voto referendario del 2011. L'acqua è un bene comune, un diritto inalienabile dell'umanità e non può essere sottomessa ad interessi affaristici e lobbistici.

La giornata mondiale dell'acqua, che si tiene il 22 marzo di ogni anno, nasce con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza dell'acqua ed invocare una gestione sostenibile delle risorse di acqua dolce. Coordinata dalla Fao - l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura - la giornata vuole spingere a riflettere sull'importanza del legame tra l'acqua e la sicurezza alimentare.

Ogni giorno ciascun individuo ha bisogno di bere dai due ai quattro litri di acqua. Se questo è un dato noto più o meno a tutti, ciò che non si sa è che per produrre l'alimentazione giornaliera di una persona occorrono da 2.000 a 5.000 litri d'acqua. E' dunque il fabbisogno di cibo che genera la carenza idrica. La terra deve sfamare sette miliardi di persone, cifra destinata ad aumentare a nove miliardi entro il 2050.

Se, ad esempio, occorrono intorno ai 1.500 litri di acqua per produrre un chilo di grano, ne servono dieci volte tanto per produrre un chilo di manzo. Ma è tutta la produzione alimentare, dalle colture agli allevamenti, ad aver bisogno di acqua. Si tratta di un bene primario, necessario per tutte le attività umane: bere, cucinare, lavare, ma anche e soprattutto produrre cibo, carta, vestiti e così via.

Per poter sfamare l'intera popolazione è essenziale innanzitutto garantire l'acqua, in quantità sufficiente e qualità adeguata, a tutti. La soluzione auspicabile sarebbe quella di produrre più cibo usando meno acqua, non solo riducendo gli sprechi e le perdite ma anche andando verso regimi alimentari più sostenibili, ossia diete a basso impatto ambientale, che contribuiscono a condurre una vita sana e alla sicurezza alimentare e nutrizionale delle generazioni presenti e future.

I paesi in via di sviluppo e le economie emergenti si trovano ad affrontare, al momento, un paradosso in materia di nutrizione: da un lato alti tassi di sottonutrizione (oltre 800 milioni di persone che soffrono la fame in tutto il mondo) e dall’altro percentuali elevate di persone in sovrappeso. Sia la sottonutrizione che l’obesità possono causare malattie croniche debilitanti. In molti casi, i cibi con un’impronta idrica minore rappresentano una scelta più sana, oltre che più sostenibile a livello ambientale. Le valutazioni riguardanti acqua, cibo, salute e ambiente stanno pertanto favorendo l'individuazione di soluzioni doppiamente vincenti.


La mancanza d’acqua può essere una delle cause principali di carestia e malnutrizione, soprattutto nelle aree geografiche le cui popolazioni dipendono dall'agricoltura locale per cibo e reddito. Precipitazioni irregolari e differenze stagionali nella disponibilità d’acqua possono causare scarsità di cibo temporanee. Inondazioni e siccità possono dare origine ad alcune delle emergenze alimentari più acute.

 

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