Le foibe, la storia e l'identità
Il Comune di Napoli celebra il giorno del ricordo in memoria delle vittime degli eccidi delle Foibe con un incontro pubblico voluto dal sindaco de Magistris, cui hanno preso parte anche alcuni studenti del liceo Pansini. Durante la seconda guerra mondiale la popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia fu oggetto di una violenta persecuzione che, da un lato aveva motivi di rivalsa contro il fascismo, dall'altra preparava il terreno alla dittatura, eliminando i potenziali oppositori. Le vittime venivano precipitate nelle voragini carsiche tipiche di quelle zone, dette appunto Foibe. Fu una barbarie - ebbe a dire il presidente Napolitano - che assunse i sinistri connotati di una pulizia etnica. Alla fine della guerra, oltre 250.000 italiani dovettero abbandonare l'Istria e la Dalmazia. All'incontro hanno preso parte anche alcuni rappresentanti dell'associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. L'assessore all'istruzione, Annamaria Palmieri, fra i promotori dell'iniziativa, ha ricordato che i massacri delle Foibe furono il frutto velenoso di un momento storico che esaltava l'identità come fattore di antagonismo e discordia fra i popoli. Una lezione della storia - ha continuato la Palmieri - che obbliga a riflettere sulla necessità di costruire una società dell'accoglienza e della multiculturalità.
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