Cosentino: una sconfitta della cittadinanza e della magistratura

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Quello che è avvenuto in Aula su Cosentino è un segnale assolutamente negativo nei confronti dell’opinione pubblica e della cittadinanza che si aspetta una politica non arroccata, che non si chiude nelle stanze del potere e che non si sottragga al giudizio della magistratura. E’ evidente che sul caso Cosentino in Parlamento si è voluto mostrare il potere maggiore della politica rispetto alla Legge che dovrebbe essere uguale per tutti, ma che oggi alla Camera si è dimostrata non esserlo affatto.

Penso che in Parlamento si sia registrato il peso di un potere economico, quello del leader del Pdl Berlusconi, che è ancora in grado di far rivivere ed esercitare il suo peso sul leader della Lega.

La Lega da oggi in poi potrà gridare molto meno verso Roma ladrona e verso il sud mafioso, corrotto e clientelare, perché da oggi supporta quella parte peggiore del Mezzogiorno che ha denunciato per anni e su cui ha sempre costruito le proprie fortune elettorali.

Oggi è molto più evidente che il paese è unico ed ha avanti a sé un problema di rinnovamento politico, culturale e morale che lo attraversa interamente, da nord a sud, con tante scelte da fare che non riguardano soltanto il Mezzogiorno. Oggi quella forza politica del nord, la Lega, che gridava allo scandalo del sud, è venuta in soccorso alla parte peggiore del sud.

 

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