Possibilità e probabilità, prolegomeni alla certezza
I prolegomeni, in italiano al plurale, sono un'introduzione o un'esposizione preliminare a uno studio, un'opera o una disciplina. In pratica una sorta di "introduzione" che prepara il terreno per affrontare un argomento più ampio e complesso, fornendo i concetti e i principi fondamentali. Nell’età infantile e giovanile si affacciano alla mente una serie numerosa e diversificata di situazioni o eventi possibili, gli occhi sono aperti su un mondo in cui tutto appare possibile. Nell’età matura si ha una riduzione notevole delle aspettative, ma persiste la disponibilità a trasformare l’impossibile in possibile. L’attitudine al cambiamento è presente in grado variabile negli individui ed è in rapporto alle circostanze ambientali. Non mancano gli esempi famosi che hanno cambiato la storia dell’umanità sfidando l’impossibile: ai suoi albori popolazioni intere hanno trasmigrato dall’Africa alla Terra del Fuoco, e in Australia dall’altra parte del globo, molti secoli dopo hanno ripetutamente traversato gli oceani su barche di giunco. Cristoforo Colombo ha sfidato i dati reali delle distanze marine scoprendo un nuovo continente, i fratelli Wright hanno combattuto con ostinazione la forza di gravità che impediva all’uomo di alzarsi da terra e non avrebbero certo immaginato che pochi decenni dopo astronauti del loro Paese mettessero i piedi sul suolo lunare. In passato era stato possibile solo con la fantasia di Julius Verne nel romanzo Dalla terra alla luna del 1865. Ancora nel 1917 una canzoncina irrideva a questa possibilità: «Io vorrei che sulla luna ci si arrivasse col vapore per poter fare all’amore con le donne di lassù. Fattori molteplici hanno limitato i tentativi di sfidare l’impossibile anche con esiti tragici, vedi alcune esplorazioni dei poli oppure spedizioni per l’indipendenza come quella di Pisacane durante il Risorgimento nel 1857; solo tre anni dopo condizioni ambientali diverse determinarono il clamoroso successo dei Mille. Alcuni eventi sono ritenuti possibili nonostante l’evidenza scientifica abbia ripetutamente verificato il contrario: nella omeopatia ad esempio non esiste una memoria dell’acqua rispetto alle molecole che l’hanno abbandonata con l’ultima diluizione. Le metanalisi dei trials riportati in letteratura hanno mostrato che è ancora controversa l’equiparazione del placebo all’omeopatia. Si può ipotizzare che i risultati terapeutici osservati in malattie non gravi dipendano da altri fattori per esempio psicologici e/o emozionali. L’affermazione che in politica tutto è possibile è condivisibile se si tratta di trattare diplomaticamente controversie internazionali senza ricorrere alle armi, molto meno se si fanno delle promesse assurde come la colonizzazione di Marte evitando d’intervenire sulle cause reali dei disastri ambientali in corso. Il concetto di probabilità nasce con l’età moderna circa quattro secoli fa per merito di grandi filosofi e scienziati come Blaise Pascal, Pierre de Fermat (che stabilirono i principi del calcolo probabilistico), Christiaan Huygens (che pubblicò il primo trattato), Pierre-Simon Laplace (che formalizzò il calcolo), George Boole (che ne integrò la teoria con la logica), e Richard von Mises (che diede importanti contributi alla filosofia della scienza e della probabilità). Nei secoli successivi i progressi della scienza e della tecnica ne hanno favorito l’estensione a tutta la società. Non solo la durata, ma anche la qualità della vita dipende dalle probabilità di nascere in un Paese piuttosto che in un altro, dalle caratteristiche genetiche trasmesse dai familiari, dal momento storico in cui si nasce etc. I premi assicurativi, calcolati su base probabilistica, variano in rapporto all’età nella quale vengono stipulati e/o all’attività lavorativa, maggiori se in età adulta rispetto a quella giovanile, diversi per un chirurgo rispetto ad un dermatologo. L’importanza delle probabilità è evidente nelle tariffe molto basse richieste per un’assicurazione sulla vita per un viaggio in aereo, dovute alla enorme differenza tra il numero di passeggeri che vola ogni anno e quello estremamente limitato d’incidenti. In base ai dati finora rilevati sono molte le probabilità che divengano irreversibili i danni all’ambiente dovuti al cambiamento climatico. Qualunque progetto pubblico o privato non può prescindere dal calcolo delle probabilità di realizzarlo dopo aver valutato il rapporto costi/benefici. L’analisi statistica è indispensabile nella ricerca scientifica, in particolare nelle scienze biologiche caratterizzate dalla variabilità degli eventi. Per saggiare l’efficacia di un farmaco si mettono a confronto due gruppi di pazienti omogenei, uno dei quali verrà trattato col placebo; il farmaco sarà approvato se i risultati saranno non solo diversi, ma anche significativi dopo l’analisi statistica. Anche i fattori di rischio per la nostra salute sono sottoposti al calcolo delle probabilità: quella di ammalarsi di un tumore polmonare per i fumatori è elevata, mentre è controverso se esista un rischio cancerogeno con l’assunzione di modeste dosi di alcool. La diminuzione della velocità delle auto nei centri urbani è associata ad una ridotta probabilità di incidenti mortali. Sono anche in commercio test genetici che indicano le probabilità di ammalarsi di determinate malattie pur se il loro uso è sconsigliabile in quanto possono generare ansia e sconforto per eventi che potrebbero non verificarsi mai. È dunque preferibile agire sui fattori di rischio noti. Sulle statistiche è ancora attuale una poesia satirica di Trilussa, pseudonimo anagrammatico di Carlo Alberto Camillo Salustri, poeta, scrittore e giornalista (1871-1950), nominato senatore della Repubblica l’anno della morte, noto per le sue composizioni in dialetto romanesco: «Me spiego: da li conti che se fanno seconno le statistiche d’adesso risurta che te tocca un pollo all’anno: e, se nun entra nelle spese tue, t’entra ne la statistica lo stesso, perch’è c’è un antro che ne magna due».Contiene il messaggio di porre attenzione ai problemi dei singoli individui che non sono evidenziati nelle statistiche. Le probabilità che un evento o situazione sia virtuale piuttosto che reale sono oggi aumentate, incoraggiate dall’intelligenza artificiale, sebbene una coscienza vigile e critica è l’arma migliore di difesa. Se un certo grado di certezza, rassicurante sia emotivamente che dal punto di vista pratico, può essere accettato di fronte a risultati statisticamente significativi, il problema è diverso riguardo alla certezza assoluta, intesa come verità. Su quest’ultima il dibattito filosofico ha dato origine a un’infinità di teorie diverse. Per chi non ha la fede rivelata, quello che conta è il processo, l’approccio, il percorso, la ricerca stessa che avvicina alla verità (certezza), e che rende partecipi di un qualcosa d’irraggiungibile. Possibilità e probabilità sono i prolegomeni per affrontare il problema della certezza. Coloro che, invece, hanno la fede rivelata devono guardarsi dai dogmi e dal fanatismo: gli stati teocratici sono oppressivi per la libertà delle popolazioni e rappresentano un pericolo per l’esportazione di terrorismo.
Alberto Dolara |
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Possibilità e probabilità sono termini spesso usati in modo intercambiabile, ma hanno significati distinti. Possibilità si riferisce semplicemente all'esistenza di una potenziale situazione o evento, che può esistere o non esistere, mentre probabilità quantifica il grado di possibilità che un evento si verifichi. Nel cammino della conoscenza possono essere considerati “prolegomeni” dello stato di certezza.