Gli eroi della Repubblica napoletana del 1799 nel fango nel Carmine Maggiore
Quando si ritorna allo scandalo gigantesco e intollerabile (uno dei più clamorosi della storia umana) della non sepoltura, del non onore che ancora oggi, a gennaio 2012, permangono nei confronti dei sacri Resti dei nostri cari, grandi Martiri della Repubblica Liberaldemocratica Napoletana 1799 nel fango del pronao della cattolica Basilica del Carmine di Napoli, messi a paragone con le splendide sepolture degli assassini sovrani borbonici nella grande cattolica Basilica di S.Chiara, con il solenne monumento dell’assassino Ferdinando IV a Piazza Plebiscito, con il monumento funerario dell’assassino cardinale Ruffo nella cattolica Basilica di S. Domenico Maggiore, ci si domanda perché è avvenuto ed avviene tutto questo, pur dopo il raggiungimento dell’Unità, pur avendo visto questa cara e sventurata Italia al governo uomini che avevano patito carceri, confino ed esili, sia in età borbonica, che in età fascista, pur essendo stata raggiunta finalmente la Repubblica nel 1946 e dopo aver visto al potere nazionale, regionale, provinciale, comunale cosiddetti socialisti e socialdemocratici, repubblicani e liberali, comunisti e post-comunisti, democristiani cosiddetti progressisti, che si sono sciacquati e si sciacquano la bocca parlando di repubblica, di libertà, di democrazia ?
La causa storica massiccia è che questa cara, sventurata Italia è stata e rimane ‘terra cattolica vaticana antiliberale e antimoderna’ con il potere pervasivo dell’organizzazione cattolica tale, mai sostanzialmente intaccato, nè dall’incompleto Regno d’Italia (1861-1924), né dalla debole età repubblicana (1946-2012) (per non parlare del fascismo del 1924-1945, alleato stretto del clericalismo cattolico e suo gigantesco promotore e alleato) che intellettuali, storici, politici di tutti i colori sono diventati eunuchi o paurosi nicodemici, che attuano l’autocensura sistematica a pensare, trattare verità elementari. Tutto per opportunismo, viltà, culto guicciardinaiano del ‘particulare’, praticando simulazione e servilismo. Il cattolicesimo vaticano italiano è in ‘guerra da sempre’ con la libera cultura e la libera espansione della personalità, in modo particolare contro le epoche e le personalità che si sono battute per minimi spazi di emancipazione, in particolare verso l’età dell’Illuminismo e delle Repubbliche liberaldemocratiche di fine Settecento. |
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